attualita

Medici ospedalieri in stato di agitazione: 500 milioni per il nuovo contratto

28 Settembre 2018

I medici del Ssn promettono un ottobre caldo costellato di scioperi e manifestazioni, che il Governo riuscirà a evitare soltanto se mette sul piatto le risorse con cui coprire i rinnovi contrattuali. E’ il grido di battaglia proveniente dall’Intersindacale, l’aggregazione delle sigle che rappresentano i medici dipendenti del Servizio sanitario: «Da oggi la categoria è in stato di agitazione e pronta allo sciopero» ha detto il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed, Carlo Palermo, nella conferenza stampa organizzata ieri per annunciare la protesta «chiediamo al Governo le risorse necessarie per firmare l’accordo sul contratto, fermo da anni, ma anche di affrontare tutte le criticità del settore, che porterebbero allo smantellamento del Servizio sanitario nazionale».

I sindacati, in particolare, lamentano l’assenza di risposte politiche da parte di Regioni e Governo: «La sanità va finanziata» ha detto ancora Palermo «per garantire organici adeguati, allargare l’offerta sanitaria, ma anche per chiudere un contratto scaduto da 8 anni». Secondo i calcoli dell’Intersindacale, servirebbero circa 560 milioni di euro soltanto per finanziare l’aumento salariale del 3,48% e l’indennità di esclusiva. «Ma le Regioni» ha detto Guido Quici, presidente nazionale della Cimo «hanno accantonato a tale scopo soltanto 13 milioni di euro, mentre per il rinnovo della convenzione dei medici di famiglia ne hanno messi da parte circa 300». Mezzo miliardo, dunque, è la somma da mettere sul tavolo e per averla l’Intersindacale è pronta a indire a ottobre una giornata di sciopero e una grande manifestazione nazionale. «Dopo nove anni» ha detto Giuseppe Ettore, presidente della Fesmed «il rinnovo del contratto è ancora un traguardo lontano e la colpa è della politica».

Ieri, dal canto suo, il ministro della Salute Giulia Grillo ha fatto capire che per ora la Manovra incrementerà il finanziamento del Fondo sanitario di un miliardo di euro e non oltre, ossia l’aumento programmato. L’altro ieri, invece, le Regioni di miliardi in più ne avevano chiesti due e mezzo, per assunzioni e nuovi contratti. «Già in occasione dell’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto» ha detto ieri Sergio Venturi, presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità «avevamo evidenziato la mancata copertura finanziaria del Fondo sanitario nazionale per garantire l’aumento del 3,48%. Fin dall’inizio dell’anno scorso abbiamo chiesto al Governo un intervento d’urgenza per garantire a tutti i lavoratori del Comparto Sanità gli aumenti corrispondenti previsti dalla legge (la Manovra 2017, ndr), ma sinora non è stato dato seguito».