Due cittadini su tre si considerano informati sull’obesità, ma più di uno su tre afferma di non avere intrapreso alcun percorso di cura. È uno dei dati principali dell’indagine condotta da Cittadinanzattiva e Federfarma nell’ambito della campagna “Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme”, che ha coinvolto da marzo a giugno 1.509 farmacie e oltre 5.500 cittadini.
L’iniziativa, sostenuta da un board scientifico multidisciplinare, ha puntato ad accrescere la consapevolezza sui rischi dell’obesità e sull’importanza di considerarla una malattia cronica. E i risultati lo confermano: il 66,6% degli intervistati la riconosce come tale, mentre per il 27,3% lo è solo in parte. Oltre l’80% ritiene che vada affrontata con la stessa serietà delle altre patologie croniche. Tuttavia, solo un quarto delle persone che si dichiarano in sovrappeso ha avviato un percorso di cura, mentre il 35,7% non lo ha mai fatto e un terzo ha abbandonato il trattamento per mancanza di risultati o difficoltà di gestione.
Sul piano delle percezioni, il 90% degli intervistati associa l’obesità alle malattie cardiovascolari, l’84% al diabete e quasi il 70% a disturbi respiratori. Ma l’indagine ha anche messo in luce un diffuso pregiudizio sociale: il 23% dei cittadini riconosce che le persone con obesità vengono spesso percepite come pigre o demotivate, oltre un terzo segnala discriminazioni in ambito scolastico o lavorativo.
Dalla rilevazione antropometrica emerge inoltre un forte scarto tra percezione e realtà: se il 45% si considera normopeso, le misurazioni indicano che circa il 60% degli uomini e delle donne si trova in una condizione di sovrappeso o obesità.
La campagna ha coinvolto direttamente le farmacie di comunità, che hanno raccolto i dati e somministrato i questionari. «Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti» afferma Tiziana Nicoletti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni di malati cronici e rari di Cittadinanzattiva «perché abbiamo contribuito a sensibilizzare migliaia di cittadini su un tema che oggi, anche grazie alla Legge 741/2025, è finalmente riconosciuto come malattia cronica. Il nostro obiettivo è promuovere un approccio integrato e combattere lo stigma sociale che ancora accompagna l’obesità».
«Le farmacie hanno aderito con convinzione» sottolinea Marco Cossolo, presidente di Federfarma « perché l’obesità rappresenta un problema sanitario e sociale di grande impatto. I farmacisti hanno sperimentato direttamente la difficoltà di dialogo con i pazienti, spesso restii a riconoscere la propria condizione, ma anche l’importanza del loro ruolo nel supporto alla presa in carico e al monitoraggio dei pazienti cronici».
Dall’indagine nascono cinque proposte operative: attuare pienamente la Legge 741/2025 e includere l’obesità nei Livelli essenziali di assistenza (Lea); creare Centri per l’Obesità e percorsi di cura uniformi; promuovere formazione obbligatoria per gli operatori sanitari e campagne contro lo stigma; realizzare programmi educativi e politiche urbane a sostegno di stili di vita sani; garantire l’accesso equo a cure e trattamenti, inclusa la chirurgia bariatrica.