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Espad: per giovani sedativi e tranquillanti accessibili anche senza ricetta

22 Maggio 2025

In Italia il 18% degli adolescenti consuma farmaci senza disporre di una prescrizione medica. È il dato forse più allarmante che emerge dal nuovo Rapporto Espad 2024 (European school survey project on alcohol and other drugs), l’indagine europea sui comportamenti a rischio tra i ragazzi di 15-16 anni. La rilevazione, coordinata in Italia dal Cnr (Istituto di fisiologia clinica) in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione europea sulle droghe (Euda), si basa su un questionario anonimo somministrato a oltre 113mila studenti in 37 Paesi europei, 25 dei quali dell’Ue.

Anche se in calo rispetto al picco del 27% del 2015, il dato italiano resta superiore alla media europea, ferma al 14%. «È una preoccupazione crescente» avvertono i ricercatori «anche per la percezione diffusa che ottenere questi medicinali sia facile: un ragazzo su cinque ritiene accessibili tranquillanti e sedativi».

Nel dettaglio, tranquillanti e sedativi (es. benzodiazepine) sono i più usati a scopo non medico (8,5% in Europa), seguiti da antidolorifici (6,9%) e da farmaci per l’Adhd (3,4%). L’Italia presenta percentuali inferiori alla media europea per i primi due (rispettivamente 6,3% e 2,9%) ma si distingue per l’uso di medicinali per l’attenzione e l’iperattività: 5,4% contro una media del 3,4%.

Il consumo di sostanze illecite tra gli adolescenti mostra una tendenza in diminuzione. Nel 2024 il 14% degli studenti europei riferisce di averne fatto uso almeno una volta nella vita, contro il 19% del 2015. La cannabis resta la sostanza più diffusa (12%). Anche qui l’Italia si colloca sopra la media con il 18%, ma in calo di quasi dieci punti rispetto al 2015-2019 (27%).

Parallelamente, si segnala una crescita nell’uso delle sigarette elettroniche: a livello europeo, il 22% degli adolescenti ne ha fatto uso nell’ultimo mese, mentre il 43% l’ha provata almeno una volta. In Italia la quota stabile di chi l’ha sperimentata (44%) si accompagna a un aumento dell’uso recente: dal 13% del 2019 al 22% del 2024.

Il consumo di alcol, pur in calo, rimane molto diffuso. Il 73% degli studenti europei riferisce di averlo provato, il 42% di aver bevuto nell’ultimo mese. Il binge drinking (5 o più drink in un’unica occasione) scende dal 36% del 1995 al 30% del 2024. L’Italia resta sopra la media per consumo complessivo (80% lo ha provato almeno una volta), ma con livelli più contenuti di binge drinking (26%).

Complessivamente, il Rapporto Espad 2024 restituisce un quadro articolato: da una parte la riduzione nell’uso di sostanze tradizionali, dall’altra la crescita di nuovi comportamenti a rischio, spesso legati alla percezione di minore pericolosità. Per il mondo della farmacia, che presidia il territorio e i consumi di farmaci da banco, il monitoraggio di questi trend rappresenta un campo d’intervento sempre più cruciale, specie in ottica di prevenzione.