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Studio Agenas-Mes: su covid informazione web delle Regioni eterogenea

19 Maggio 2021

Tutti i portali web delle Regioni italiane riportano nella home page un riquadro o un riferimento alla pandemia da covid, ma il livello delle informazioni fornite agli assistiti e delle funzionalità disponibili è molto eterogeneo. Lo dice una ricerca condotta da Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari) e Laboratorio Management e Sanità della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa (Mes) con l’obiettivo di valutare la comunicazione diffusa dai siti web delle Regioni riguardo alla campagna vaccinale.

L’indagine, in particolare, ha considerato alcuni parametri come reperibilità delle informazioni, la loro qualità e quantità, la fruibilità e l’efficienza e la loro leggibilità. E i risultati ripropongono ancora una volta l’estrema variabilità del federalismo sanitario: tutte le Regioni, come s’è detto, propongono nelle home page dei loro siti un riquadro o un “banner” dedicato alla campagna vaccinale. Ma soltanto il 57% propone uno spazio informativo coerente su covid e sulla pandemia, mentre un altro 29% offre notizie «parziali e/o frammentate».

Va un po’ meglio nell’informazione sulla campagna vaccinale: l’81% dei siti regionali fornisce un quadro esauriente delle categorie interessate alla vaccinazione (ma il 14% riporta informazioni solo in maniera parziale e il 5% non fornisce alcuna indicazione), il 72% dà indicazioni sulla programmazione delle date per le diverse fasce (ma il 14% non offre alcuna informazione), il 57% pubblica riferimenti e indirizzi dei punti di somministrazione attivi (il 34% non dà alcuna indicazione).

Panorama eterogeneo anche a proposito di informazione sui vaccini: l’81% dei siti regionali dà indicazioni esaustive e dettagliate su come si prenota l’appuntamento vaccinale, ma solo il 29% offre informazioni adeguate su sicurezza ed effetti collaterali dei vaccini. E solo il 38% dei portali web delle Regioni mette a disposizione degli assistiti un’app che consente di effettuare la prenotazione del vaccino da smartphone o mobile.

Le evidenze emerse dall’indagine diventano così suggerimenti che Agenas e Mes rigirano alle Regioni perché migliorino i contenuti della loro informazione. Per cominciare, andrebbero «esplicitati chiaramente sui siti web i luoghi della vaccinazione: l’utente che cerca informazioni di dettaglio su dove potersi vaccinare spesso non riesce a reperire l’informazione. Quindi, occorrerebbe «incrementare la comunicazione sugli effetti collaterali della vaccinazione: il 75,7% della popolazione italiana dichiara che sarebbe incentivato a vaccinarsi quando ritiene di essere correttamente informato sui rischi». Ancora, sarebbe opportuno «incrementare l’accountability in merito all’avanzamento della campagna vaccinale: una diffusa comunicazione sull’avanzamento della campagna consentirebbe al cittadino che visita il sito web della propria regione di essere costantemente aggiornato sulla situazione». Infine, andrebbe ridotta «la complessità dei testi sulla vaccinazione covid»: lo studio rivela che il linguaggio con cui vengono fornite le informazioni su covid e vaccini sono «complessi da leggere (in quanto contengono poche parole del vocabolario di base della lingua italiana) e costituiti da parole e frasi lunghe. inserite in periodo complessi. L’utente in grado di leggere facilmente questi testi deve possedere almeno il diploma di scuola superiore. È quindi utile pensare ad una semplificazione dei testi, tale da renderli comprensibili anche alle fasce meno istruite della popolazione, ovvero quelle anche più reticenti alla vaccinazione».