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Terza dose, dal 1 dicembre via agli under 60. Fiaso: 30% dei sanitari vaccinati

12 Novembre 2021

A partire dal primo dicembre sarà possibile procedere con la somministrazione della dose booster con vaccino mrna ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, nei dosaggi autorizzati (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech, 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna). L’indicazione arriva dalla circolare diffusa ieri del ministero della Salute per aggiornare le linee guida della campagna vaccinale contro covid. Restano in ogni caso prioritarie, prosegue il testo, «la vaccinazione dei soggetti ancora in attesa di iniziare o completare il ciclo vaccinale primario» e «la somministrazione della dose “booster” (di richiamo) alle categorie per le quali è già raccomandata».

Intanto la Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, fa sapere che ammonta circa al 30% la quota di medici, infermieri e operatori delle strutture sanitarie che hanno ricevuto la terza dose. Su 2,1 milioni di dosi booster somministrate in tutta Italia, dice l’analisi condotta sugli open data messi a disposizione dal Commissario straordinario per l’emergenza covid, circa 415mila hanno riguardato soggetti tra i 20 e 60 anni; tenuto conto che allo stato attuale della somministrazione chi è in questa fascia appartiene in prevalenza al personale sanitario e che in Italia si contano 1,4 milioni di addetti del Ssn, si ricava che poco meno di un terzo degli operatori del Ssn ha ricevuto la terza dose. «Le Aziende sanitarie e ospedaliere» ha commentato Giovanni Migliore, presidente della Fiaso «sono adesso al lavoro per completare i richiami su tutti gli operatori vaccinati da quasi 10 mesi».