Il ministero della Salute intende rafforzare le misure di prevenzione contro il Virus respiratorio sinciziale (Rsv). Lo ha annunciato ieri alla Camera il ministro Orazio Schillaci, rispondendo a un’interrogazione di Simona Loizzo (Lega) durante il question time: l’Italia si sta dotando di un piano strutturato per contrastare la diffusione dell’infezione, che ogni anno colpisce duramente anziani e bambini.
«Proteggere i più fragili non è solo un dovere istituzionale, è un imperativo morale» ha detto Schillaci, ricordando le cifre del virus: 290mila casi annui negli over 60, con 26mila ricoveri e 1.800 decessi, 25mila ospedalizzazioni ogni anno tra i bambini sotto i 5 anni, quasi la metà di tutte le infezioni respiratorie in quella fascia d’età.
La risposta del ministro ha fornito un quadro articolato delle misure già operative. Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025 ha introdotto l’uso di anticorpi monoclonali nei neonati, già recepito da una circolare del marzo scorso. Sono oggi disponibili due monoclonali per neonati e nati prematuri, e tre vaccini destinati ad adulti e donne in gravidanza; dal 2025 ne arriverà un quarto.
L’immunizzazione dei neonati è stata inserita nel calendario nazionale su parere favorevole del Nitag (l’organismo tecnico del ministero) e, con l’intesa del 17 ottobre scorso, sarà offerta attivamente e gratuitamente a tutti i nuovi nati. Lo stanziamento previsto è di 50 milioni di euro dal Fondo sanitario nazionale. I primi risultati arrivano dal Veneto, dove i ricoveri si sono ridotti del 74% e i casi più gravi – quelli che richiedono il trasferimento in terapia intensiva – sono scesi dal 16 al 10%.
Per la stagione 2025-2026 è previsto l’ingresso in calendario del vaccino per le donne in gravidanza, che assicura una doppia protezione a madre e figlio. Il Dipartimento della prevenzione del ministero ha già avviato le azioni per l’aggiornamento del calendario nazionale, con l’obiettivo di assicurare un accesso tempestivo e omogeneo all’immunizzazione su tutto il territorio. Sicilia e Molise hanno già iniziato la somministrazione del vaccino materno.
Schillaci ha concluso assicurando il massimo impegno per implementare rapidamente la strategia, «con i fondi, con le intese e con l’aggiornamento del calendario vaccinale».