Coinvolgono anche le farmacie del territorio le misure predisposte dal ministero della Salute per rafforzare prevenzione e sorveglianza contro i virus West Nile e Usutu. A dettarle è una circolare emanata lo scorso 21 luglio, che fa seguito alla rilevazione di diversi casi in alcune aree del Paese nelle prime settimane della stagione estiva. L’obiettivo, scrive il ministero, è contenere la circolazione dei due virus in Italia e ridurre i rischi per la salute pubblica, umana e animale.
Secondo l’aggiornamento fornito nella circolare, al 20 luglio risultano confermati dieci casi umani di infezione da West Nile virus (Wnv), con due decessi. La maggior parte è stata rilevata nel Lazio (sette, tutti nella provincia di Latina), ma si registrano episodi anche in Piemonte (Novara), Veneto (Padova) ed Emilia-Romagna (Modena). Sul versante veterinario ed entomologico, il virus è stato riscontrato in undici pool di zanzare, sette uccelli e un cavallo, mentre due pool di zanzare sono risultati positivi al virus Usutu (Usuv). La circolazione del Wnv è confermata in sei regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Puglia), quella dell’Usuv soltanto in Emilia-Romagna.
Nel quadro delle azioni di contrasto, il documento del ministero sollecita il pieno coinvolgimento delle farmacie territoriali, chiamate a svolgere un ruolo di sensibilizzazione sanitaria: in presenza di clienti dai sintomi compatibili con le infezioni da arbovirus, i farmacisti sono invitati a suggerire un consulto con il medico di medicina generale o con il pediatra di libera scelta. L’intento è favorire una rapida identificazione dei casi, cruciale per attivare in tempi brevi le misure di contenimento.
Più in generale, la circolare richiama le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 (Pna) e raccomanda alle autorità sanitarie e veterinarie regionali una serie di interventi articolati. Sul fronte clinico, si chiede ai medici — in particolare mmg, pls, infettivologi e personale del pronto soccorso — di prestare particolare attenzione ai quadri febbrili di natura incerta e di segnalare tempestivamente i casi sospetti alle autorità sanitarie e ai laboratori di riferimento.
L’infezione da West Nile virus può presentarsi in modo molto vario: è asintomatica in circa l’80% dei casi, paucisintomatica nel 20% (con febbre, astenia, nausea, rash cutaneo), mentre in meno dell’1% può evolvere in forma neuroinvasiva, con sintomi gravi come encefalite, meningite e paralisi flaccida acuta. La letalità di quest’ultima è stimata intorno al 10%.
Ampio spazio viene riservato nella circolare alle azioni di prevenzione rivolte alla popolazione generale: si raccomandano repellenti cutanei, abiti protettivi, zanzariere, controllo dei ristagni d’acqua e uso di dispositivi ambientali (come i condizionatori). Il documento consiglia inoltre alle autorità locali di promuovere attività di formazione sulle arbovirosi, campagne informative rivolte ai cittadini e misure per la protezione degli animali, come la vaccinazione degli equidi e l’uso di repellenti topici nei maneggi e centri ippici.
Infine, la circolare richiama l’importanza di una sorveglianza epidemiologica congiunta secondo l’approccio One Health e invita tutte le regioni a consultare regolarmente i modelli previsionali messi a disposizione dall’Istituto zooprofilattico sperimentale.