dalla lombardia

Nuova remunerazione, Toselli: calcoli corretti, perdita per rurali

5 Dicembre 2023

Le stime sull’impatto della nuova remunerazione condotte da Federfarma Lombardia con il contributo di Aria, l’Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti, sono corrette perché a farle è stato lo stesso sistema informatico che rimborsa le dcr alla totalità delle farmacie lombarde. È la replica di Giampiero Toselli, segretario di Federfarma Lombardia, ai rilievi mossi la settimana scorsa dal presidente del Sunifar Gianni Petrosillo, che in un articolo pubblicato sull’house organ della Federazione aveva definito «inesatte e fuori dal contesto normativo così come dal progetto di Federfarma» le simulazioni effettuate dalla Lombardia.

Toselli, riassumiamo il contenzioso: voi avete applicato la nuova remunerazione alle dcr delle farmacie lombarde degli ultimi dodici mesi (ottobre 2022-settembre 2023) e dite che con il nuovo sistema i ricavi calerebbero dell’1%, ossia più di 15 milioni di euro. Petrosillo, invece, sventola i dati di Promofarma e sostiene che le farmacie lombarde guadagneranno nel 2024 lo 0,3%, che diventerà 0,8% l’anno dopo quando la quota premiale per i generici salirà da 0,1 a 0,115 euro…
Ribadiamo che i calcoli della nostra Regione si basano su dati reali, non sulle aspettative per il 2024 e 2025. Le previsioni è giusto farle ma spesso non si avverano perché in corsa subentrano variabili impreviste. Sappiamo con certezza che in 12 mesi, dall’ottobre 2022 al settembre 2023, le farmacie lombarde hanno ricevuto rimborsi per 1.585.261.649 euro e che, se alle stesse ricette fosse stata applicata la nuova remunerazione, avrebbero riscosso invece 1.569.578.915 euro, cioè 15.682.734 in meno. Inoltre, nel periodo esaminato la remunerazione aggiuntiva introdotta nel 2021 è stata percepita solo per alcuni mesi. Quindi possiamo tranquillamente affermare che la perdita che si consolida su un anno “normale” è sicuramente maggiore.

Federfarma sostiene che la remunerazione aggiuntiva era sperimentale…
La remunerazione aggiuntiva ha cessato di essere sperimentale ed è diventata permanente dalla Manovra per il 2023, che l’ha resa parte integrante dell’attuale sistema di rimborso. Infatti, il decreto attuativo della disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 532 della Legge di Bilancio riconosce, a decorrere dal 1° marzo 2023, una remunerazione aggiuntiva permanente a favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn e per la quale sono stati stanziati 150 milioni di euro annui a decorrere da quest’anno. Quindi nessun errore da parte nostra, piuttosto sono strane le interpretazioni da parte di Federfarma Nazionale.

Nell’articolo si dice che la vostra lettura è fuori dal contesto normativo…
Precisiamo che le nostre “letture” non sono fuori dal contesto normativo e, questo invece sì, sono lontane dal progetto dichiarato da Federfarma Nazionale e proposto al governo che lo ha inserito all’art.44 della bozza di legge Finanziaria. Poi questo non piace sentirlo? Possiamo comprenderlo, effettivamente può dare fastidio una voce fuori dal coro, qualcuno che – nonostante Federfarma nazionale abbia diffidato le varie diffide a “fare i conti” perché gli unici che li sa fare è lei – li ha invece fatti e pure giusti.

Non c’è però il rischio che alla fine, a non capire sia la base?
È incontrovertibile che stia emergendo una verità diversa da quella che ci raccontano. Ma i farmacisti, almeno i lombardi, hanno capito benissimo e molti altri, in altre regioni, lo capiranno quando vedranno il risultato sulle loro dcr perché saranno molte le farmacie fuori dalla “magica” media pubblicata da Federfarma nazionale.

Federfarma ricorda la fallita riforma della remunerazione del 2012…
Per quanto attiene alla storia vale solo la pena ricordare che la nostra posizione era la medesima anche nel 2012 testimoniata da una rovente assemblea nella quale lo stesso Petrosillo fu subissato dai rilievi della base. Sia chiaro: nessuno mette in dubbio che le cose nel tempo debbano cambiare ed evolversi, non ci arrocchiamo a difesa dell’immutabilità del sistema di rimborso attuale. Ma la nuova remunerazione proprio non riesce a convincerci. Non vediamo con favore i cambiamenti radicali e rischiosi, la strada maestra avrebbe dovuto essere quella di apportare modifiche limitate e progressive all’attuale modello, assicurando l’equa distribuzione tra tutte le regioni delle ulteriori risorse messe a disposizione dal governo.

Più di tutto, cos’è che non piace del nuovo modello?
Ne cito due. Innanzitutto, la perdita che arreca alle rurali sussidiate, ammessa anche dalla stessa Federfarma nazionale: ma non sono forse queste le farmacie che abbiamo sempre difeso? O forse Federfarma nazionale ritiene che abbiano goduto di eccessive agevolazioni e ora vada tolto loro qualcosa? Secondo, la sostituzione della quota premiale sul generico con una che si applicherà su tutti i farmaci delle liste di riferimento. Durante un webinar informativo ci è stato detto che si è trattato di un incidente di percorso: ma di chi è la responsabilità di questo incidente? Ed è assicurato?

E poi?
La nuova remunerazione genera diseguaglianze molto ampie anche tra farmacie appartenenti al medesimo cluster: c’è la farmacia che rispetto a quest’anno guadagna più del 5% e quella dello stesso gruppo che invece arriva a perdere oltre il 7%. Sono contrazioni che andranno a impattare direttamente sul margine netto. Federfarma nazionale cosa racconterà a questi colleghi? Che sono controindicazioni di una terapia fantastica?

La Federazione sostiene che per valutare realmente la nuova remunerazione occorre attendere che dia i suoi frutti la disposizione sulla distribuzione diretta…
Non siamo per nulla convinti che quella norma possa produrre effetti positivi, perché al di là della formulazione è tutt’altro che vincolante nei confronti delle Regioni. In Lombardia, poi, non aggiungerà alcuna molecola in più alla convenzionata, in quanto il tetto di riferimento non ha ulteriore capienza per il ridimensionamento che ha subito negli anni passati.