dalla lombardia

Cronicità, la riforma lombarda accelera e la mg chiede centralità

21 Giugno 2018

La partenza non è stata bruciante ma ora la riforma lombarda sulla cronicità viaggia di buona lena e sforna ogni settimana nuovi Pai, i Piani di assistenza individuale (con il cronoprogramma di visite ed esami) che paziente cronico e gestore devono sottoscrivere per sancire la presa incarico. E così, sui 276mila pazienti che da febbraio hanno aderito alla riforma, sono già 149mila quelli forniti di Pai e instradati sui percorsi terapeutico-assistenziali definiti dai gestori. Le cifre arrivano dal convegno organizzato ieri a Milano da Motore Sanità per parlare di innovazione e cure primarie nell’ambito del sistema sanitario lombardo. Sotto i riflettori – e non poteva essere altrimenti – il contributo assicurato alla riforma dai medici di famiglia lombardi, la metà circa dei quali si è già organizzato in cooperativa per assumere il ruolo di gestori del paziente cronico.

I generalisti, in particolare, rivendicano centralità nell’ambito del sistema: il 99% dei cronici che ha aderito alla riforma ha scelto per gestore il suo medico di famiglia. Solo la medicina generale, dice allora Fimmg Lombardia, può gestire il percorso del paziente cronico e assicurare alla riforma gli obiettivi di lungo periodo. Ma prima vanno risolti alcuni problemi, come le difficoltà che le cooperative continuano a registrare nell’accesso alle agende delle prestazioni di ospedali e cliniche (per la prenotazione degli esami). E poi c’è la questione risorse: «È indispensabile mettere in campo nuovi fondi» ha detto Gabriella Levato (foto), segretario regionale di Fimmg Lombardia «per sostenere l’organizzazione del gestore e degli studi dei medici di famiglia, che necessitano in modo drammatico del supporto diretto di infermieri e di personale amministrativo. Ci aspettiamo poi un provvedimento che definisca in modo esplicito ruoli e responsabilità professionali dei diversi soggetti coinvolti, in modo da evitare dubbi e conflitti».

Anche per l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, i medici di famiglia sono un tassello imprescindibile della riforma. «Laddove il medico di medicina generale ha scelto di candidarsi al ruolo di gestore o cogestore» ha rimarcato «si registrano le maggiori adesioni tra i pazienti. Sarà mia cura analizzare e approfondire i problemi segnalati, alcuni di questi sono già al centro di tavoli di lavoro cui partecipano anche i medici di medicina generale».

«I dati dicono che i cronici aderiscono alla riforma se altrettanto ha fatto il loro medico di fiducia» commenta a FPress la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «si rivela dunque corretta la nostra scelta di sottoscrivere convenzioni con le cooperative dei medici di famiglia per cementare la collaborazione tra farmacie e mmg nell’ambito delle cure primarie. Nella stessa direzione va anche il nostro progetto per la stampa in farmacia del promemoria, che presenteremo ufficialmente nei prossimi giorni e di cui si è parlato al convegno di Motore Sanità».