La delibera del 28 maggio scorso con cui la Regione ha rinnovato per il 2024 la sperimentazione della farmacia dei servizi non intende assolutamente emarginare o scavalcare i medici di famiglia. È la risposta con cui la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, replica alle perplessità sollevate venerdì scorso dalla Federazione regionale degli Ordini dei medici riguardo ai contenuti della delibera. In una lettera inviata al presidente della Regione, Attilio Fontana, e all’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, la Federazione se la prendeva con le disposizioni sulla telecardiologia in farmacia, che a giudizio della Federazione regionale presenterebbero «criticità» riguardo all’appropriatezza prescrittiva, alla possibile turbativa del rapporto medico/paziente, alla protezione dei dati personali e alla trasparenza nella scelta della struttura refertante. Con la sperimentazione, in sostanza, «i pazienti potrebbero essere condizionati nella scelta delle prestazioni, mentre ai mmg rimarrebbe il ruolo marginale di prescrivere su ricetta bianca l’esame scelto dal paziente, al di fuori di un preciso percorso diagnostico terapeutico o di una concreta esigenza clinica» nonostante si stia parlando di «prestazioni rivolte alla cura della cronicità».
Al contrario, progetti come quello cui si riferisce la dgr dovrebbero «coinvolgere la medicina territoriale». E in aggiunta, la Regione dovrebbe «incentivare i numerosi colleghi che già utilizzano esami diagnostici di primo livello così come dotare gli ambulatori dei mmg delle idonee apparecchiature sanitarie».
«Quella delibera» ricorda però la presidente Racca «non va in alcun modo contro i medici di famiglia, perché stanzia a beneficio della farmacia dei servizi risorse che già le erano state dedicate e che vanno spese entro la fine dell’anno. I medici, invece, verranno coinvolti per tempo quando cominceremo a discutere con la Regione sulla stabilizzazione della telemedicina attraverso una convenzione regionale».