dalla lombardia

Elezioni 4 marzo, De Biasi (Pd) incontra i farmacisti milanesi

15 Febbraio 2018

«La liberalizzazione della fascia C non può ridiventare argomento di campagna elettorale: sono state fatte delle scelte, indietro non si torna». Parole definitive quelle di Emilia Grazia De Biasi, senatrice Pd, presidente della commissione Affari sociali di Palazzo Madama, candidata alla Camera per il Centrosinistra nel Collegio uninominale Milano 5: ospite ieri nella sede di Federfarma provinciale per incontrare i farmacisti del capoluogo, De Biasi ha passato in rassegna i punti qualificanti del proprio programma partendo proprio dai farmaci con ricetta e dalle parafarmacie. «Vedo che in giro c’è di nuovo un po’ di agitazione sulla fascia C» ha osservato, riferendosi alle recenti dichiarazioni di Bersani (LeU) «il tema però è già stato affrontato e risolto. Rimane da superare la questione delle parafarmacie, un’anomalia soltanto italiana, ma intanto dev’essere chiaro che il prezzo del farmaco non dipende dalle farmacie e quindi va analizzato ad altri tavoli».

Piuttosto, si dovrebbe parlare di farmacie quando in ballo ci sono la Sanità pubblica e i suoi veri problemi, almeno per i cittadini: le liste d’attesa, l’appropriatezza e l’aderenza terapeutica. «Io credo nella farmacia dei servizi e sono convinta che possa fare molto per aiutarci a risolvere queste criticità» ha detto De Biasi, che è anche tornata a esprimere forti perplessità sull’impianto federalista della sanità pubblica: «L’esistenza di 21 sistemi sanitari diversi» ha ricordato «è una violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini lo stesso diritto alla salute. E quindi ad avere gli stessi farmaci e le stesse prestazioni essenziali». «Le farmacie» ha ricordato dal canto suo la presidente di Federfarma Milano, Annarosa Racca «possono fare molto per il Ssn, anche con nuovi servizi come la dispensazione dei vaccini. Se si vogliono raggiungere le coperture vaccinali ottimali, è sui farmacisti del territorio che bisogna puntare».