dalla lombardia

Fontana a Fedriga: serve riforma del Ssn, modello attuale è superato

11 Luglio 2025

Il Servizio Sanitario Nazionale va ripensato, perché non risponde più ai bisogni reali di salute della popolazione. A sostenerlo è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha inviato una lettera a Massimiliano Fedriga, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, per sollecitare un confronto tra amministrazioni regionali e avviare un percorso di riforma condivisa del sistema sanitario.

«A quasi 50 anni dalla legge istitutiva» scrive Fontana «è doveroso riconoscere che il modello attuale non risponde più ai bisogni attuali e futuri di salute». L’aumento delle malattie croniche e i nuovi profili epidemiologici, prosegue il governatore, impongono un cambiamento: «L’aumento della cronicità e i nuovi bisogni della popolazione richiedono una riforma».

L’occasione per rilanciare il tema è arrivata dalla “Mid Summer School 2025 – Il futuro delle cure oncologiche si incontra a Milano”, evento internazionale promosso da Motore Sanità in corso all’Istituto Europeo di Oncologia, dove Fontana ha portato i saluti della Regione. «Dobbiamo pensare a un’alleanza tra Regioni per configurare il Servizio Sanitario Nazionale, una volta conclusi i progetti legati al PNRR, e per integrare efficacemente innovazione e gestione sanitaria» ha spiegato.

Proprio l’oncologia, ha sottolineato il presidente lombardo, mostra con chiarezza come l’evoluzione scientifica renda necessario un aggiornamento anche dell’organizzazione dei servizi. «La lotta al cancro si arricchisce di strumenti nuovi che consentono di guardare al tumore nelle sue sfumature più sottili», ma questo implica nuove sfide «a partire dalla prevenzione, per arrivare all’accesso alle terapie e alla sostenibilità del sistema».

Fontana ha ricordato l’impegno della Lombardia su questi fronti: «Nel recente provvedimento per il 2025, abbiamo riservato grande attenzione ai programmi di screening oncologici, con l’obiettivo di raggiungere un’estensione superiore al 95% per tutte le linee, tra cui mammella, colon retto e cervice uterina, con tempi certi per gli approfondimenti diagnostici». Per sostenere questi programmi, la Regione ha stanziato 4,6 milioni di euro per il pubblico e 1,6 milioni per il privato.

Infine, il presidente ha rivendicato i risultati raggiunti nel campo della medicina di precisione, grazie a una rete capillare di strutture e laboratori. Ma, ha avvertito, non basta: serve un progetto nazionale. «Guardando al futuro – ha concluso – serve un’alleanza tra Regioni per configurare il Servizio Sanitario Nazionale e integrare efficacemente innovazione e gestione sanitaria».

«Condividiamo l’iniziativa del presidente Fontana» è il commento di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «la Regione ancora una volta ha il pregio di guardare avanti e pensare al futuro, verso modelli che preservino la sostenibilità del servizio sanitario puntando anche sul territorio».