dalla lombardia

Presa in carico cronici, a Milano esplorate sinergie tra gestori e farmacie

31 Gennaio 2018

Le farmacie lombarde possono offrire un contributo importante al nuovo modello regionale che riscrive la presa in carico delle cronicità, sia con servizi come il Cup sia con programmi diretti ad assicurare l’aderenza terapeutica. E’ il messaggio che Federfarma Lombardia ha lanciato a politica e sanità dal palco del convegno organizzato ieri a Milano dall’associazione “Salute, Direzione Nord” per fare il punto sulla riforma sanitaria regionale. «In questi anni le farmacie hanno innovato e sono cambiate profondamente per cogliere le opportunità della farmacia dei servizi» ha ricordato Annarosa Racca, presidente dell’Unione regionale «oggi con la presa in carico delle cronicità si profila un’altra svolta epocale e noi vogliamo cogliere anche questa opportunità. Anche perché i farmacisti titolari hanno investito molto sia nelle loro farmacie sia nel servizio. Oggi, per esempio, ci sono a Milano più di 50 farmacie aperte fino alle 24 e più di 20 che fanno l’intera notte». Per questa ragione, ha continuato Racca, le farmacie territoriali sono la piattaforma ideale per allargare e rafforzare servizi come il Cup: «Possiamo e vogliamo fare prenotazioni per tutte le aziende sanitarie e le strutture lombarde» ha spiegato «assicuriamo già lo screening del colon retto ma possiamo contribuire anche ad altre campagne. Quando la Regione ci ha chiamato abbiamo sempre fatto bene».

Tra i servizi che trovano nella farmacia la loro collocazione elettiva, poi, c’è l’aderenza terapeutica. «Molte ricerche dicono che in diverse patologie croniche il paziente riduce il trattamento dopo sei mesi di terapia» ha rammentato il segretario di Federfarma Lombardia, Luigi Zocchi «ne consegue uno spreco di risorse che si traduce anche in ricoveri e prestazioni aggiuntive causate dalle complicanze». Le farmacie, invece, potrebbero fare parecchio per migliorare l’aderenza terapeutica, anche in un’accezione allargata del concetto. «Per noi» ha detto «l’assistito è “aderente” non solo quando assume tutte le sue pillole, ma anche quando segue una dieta corretta e si sottopone a tutte le visite programmate. Con un investimento contenuto nella farmacia dei servizi si possono risparmiare parecchie risorse».

Anche per l’assessore alla Salute della Regione Lombardia, Giulio Gallera, le farmacie possono offrire un contributo decisivo alla presa in carico delle cronicità. «Finalmente il sistema passa alla fase dell’operatività» ha spiegato a FPress «ci sono tutte le condizioni quindi per valorizzare la farmacia e andare a costruire un modello di farmacia dei servizi. I gestori, in particolare, hanno tutti gli strumenti per andare a interloquire con le farmacie e capire quali sinergie sviluppare territorio per territorio, in base alle peculiarità locali. La prossimità è la grande forza delle farmacie soprattutto in servizi come la telemedicina, che potrà così arrivare anche nelle aree più distanti».