dalla lombardia

Roadshow Federfarma: farmacie al centro della riforma sanitaria

21 Aprile 2022

Le farmacie lombarde sono pronte a dare il loro contributo alla riforma sanitaria regionale mettendo sul piatto la capillarità di una rete che arriva anche nei comuni più piccoli, per assicurare assistenza farmaceutica e servizi com’è accaduto in questi due anni di pandemia. E’ il messaggio che Federfarma Lombardia ha lanciato alle istituzioni dal palco del convegno che ieri a Lodi ha aperto il Roadshow in dodici tappe con cui il sindacato regionale presenterà al pubblico, provincia per provincia, i punti chiave della riforma. «L’obiettivo della legge 21/2021» ha detto Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «intende semplificare i percorsi diagnostico-terapeutici e facendo perno anche sulla capillarità delle farmacie, cui vengono affidati nuovi compiti e più servizi per portare la sanità ancora più vicino ai cittadini. I presidi farmaceutici contribuiranno all’aderenza terapeutica, grazie al fascicolo sanitario elettronico conosceranno la storia clinica dei loro pazienti e potranno assisterli ancora meglio, faranno telemedicina e deblistering, per semplificare le terapie dei cronici in politrattamento. Siamo orgogliosi di lavorare con la Regione per una farmacia che sta sempre più al centro della sanità lombarda».

Si è concentrato sulla realtà della sanità lodigiana Dario Castelli, consigliere di Federfarma Lombardia e vicepresidente di Federfarma Milano: «In questi due anni di pandemia» ha ricordato «le 81 farmacie del lodigiano non hanno mai chiuso e anzi hanno allargato gli orari di apertura per essere ancora più vicine alle loro comunità. Più della metà si sono organizzate per offrire ai loro clienti i tamponi antigenici, e nei piccoli comuni questo servizio si è rivelato determinante per circoscrivere precocemente l’epidemia e controllarne la diffusione». Anche nella vaccinazione anti-covid le farmacie sono state determinanti proprio grazie alla capillarità: «Sono più di 10mila le dosi somministrate nel lodigiano» ha ricordato ancora Castelli «siamo pronti ad assicurare lo stesso contributo anche nella prossima stagione influenzale, così come a portare ulteriori servizi fin sotto le case dei lombardi: nella nostra provincia si contano 54 farmacie che fanno telemedicina, 55 che offrono il Cup e 78 che partecipano allo screening del colon retto. E durante la pandemia abbiamo assicurato migliaia di consegne a domicilio ai nostri pazienti».

Un ringraziamento alle farmacie, così come ai medici di famiglia e agli altri operatori sanitari, per quanto fatto durante la pandemia è arrivato da Letizia Moratti, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare: «La riforma sanitaria nasce proprio dall’esperienza con il covid» ha ricordato «vogliamo un’assistenza ancora più radicata nel territorio attraverso una nuova collaborazione con i medici di medicina generale, con le farmacie e con le associazioni». In questo piano le Case della comunità – una quindicina quelle già funzionanti – saranno uno dei tasselli del sistema, perché assicureranno la presa in carico degli assistiti in una logica multiprofessionale, cioè in team con infermieri, specialisti e professionisti della sanità, farmacie comprese. «L’obiettivo è la continuità assistenziale» ha ricordato Moratti «e mi fa piacere constatare che i primi ad apprezzare il lavoro nelle Case di comunità sono i medici più giovani».

«Abbiamo costruito questa riforma in modo partecipativo» ha aggiunto Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale «con un giro di audizioni che ha coinvolto tutte le parti sociali farmacie comprese. E’ così che è nato l’emendamento che nel nuovo assetto dell’assistenza territoriale assicura la collaborazione tra farmacie e Case di comunità: questi presidi rappresentano un punto di accesso imprescindibile per i bisogni di salute del cittadino e vanno assolutamente integrati nel sistema delle cure primarie».

Ha auspicato un apporto della farmacia dei servizi ancora più cospicuo anche il direttore generale dell’Asst di Lodi, Salvatore Gioia: «Vorrei riuscire a moltiplicare per cento i tamponi, gli screening e le vaccinazioni assicurate dalle farmacie» ha detto «perché la loro capillarità sul territorio è preziosissima per portare la sanità regionale fino nelle case degli assistiti, come vogliono il Pnrr e la riforma sanitaria».

Dopo Lodi, il roadshow proseguirà con le tappe di: Brescia (19 maggio), Cremona (27 maggio), Pavia (primo giugno), Lecco (17 giugno), Monza (23 giugno), Bergamo (30 giugno), Como (7 luglio), Sondrio (16 settembre), Mantova (7 ottobre), Varese (21 ottobre) e Milano (3 novembre).