dalla lombardia

Servizi, le farmacie alla politica: serve altro salto di qualità

18 Maggio 2024

Allargare i servizi in farmacia, a partire dalla telemedicina, accrescere la sinergia tra i sanitari delle cure primarie e in particolare tra medico di famiglia e farmacista, ridurre la burocrazia e semplificare il percorso del paziente significa curare più persone e farlo meglio. Dunque occorre che la Regione confermi la sua eccellenza in ambito sanitario facendo proprie le sollecitazioni di Federfarma Lombardia su telemedicina, vaccinazioni e aderenza terapeutica, le “frecce” che ancora mancano all’arco della farmacia dei servizi lombarda. È l’invito che il sindacato regionale dei titolari ha lanciato a politici e amministratori della sanità con il convegno organizzato ieri a Milano assieme a The European House – Ambrosetti (con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva) per fare il punto sulla sperimentazione dei servizi in farmacia.

In una sanità sempre più connessa e vicina alle persone, la rete lombarda delle farmacie, con 14mila addetti e più di tremila presidi – dei quali 928 rurali – è un punto di riferimento capillare per i cittadini, tanto da registrare quotidianamente 800mila ingressi giornalieri. «La richiesta di telemedicina fra i cittadini lombardi è in deciso aumento» ha ricordato Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «il convenzionamento di queste prestazioni con il Ssr contribuirà a ridurre le liste d’attesa e a incrementare la prevenzione che le farmacie già fanno: lo dimostrano le alte percentuali di adesione agli screening e alle vaccinazioni eseguite in farmacia. Auspichiamo che si possano ampliare le vaccinazioni eseguibili con l’introduzione di anti-HPV, anti-Herpes Zoster e anti-pneumococco. Inoltre, è pronto un progetto per favorire l’aderenza alla terapia, soprattutto nei pazienti cronici. Le farmacie continueranno così a rispondere alla domanda di salute dei cittadini, grazie alla disponibilità di nuove cure e servizi, fermo restando il ruolo fondamentale della dispensazione dei farmaci».

I provvedimenti sono già pronti, ma – come ha spiegato l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso – la burocrazia ne sta ritardando l’iter: senza le disposizioni da Roma sul riparto dei fondi, gli uffici economici non danno il placet. «Si dice che in sanità l’organizzazione è tutto» ha detto in particolare Bertolaso «ma anche il tempo ha la sua rilevanza e la burocrazia a volte ce ne porta via tanto».

In ogni caso, la fiducia della Regione verso la farmacia del territorio rimane massima. «La prossimità e la facilità di accesso alle prestazioni sono elementi che permettono di rispondere al crescente bisogno di salute» ha ricordato Marco Alparone, vicepresidente e assessore al Bilancio della Lombardia «la farmacia, quale presidio sanitario territoriale, integrata nell’ecosistema sanitario, è in grado di generare salute e accompagnare pazienti e caregiver nel processo di digitalizzazione, partendo dalla valorizzazione della professione e dal consolidamento della farmacia dei servizi».

«Non possiamo che dire grazie alle farmacie» ha detto Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato «per ciò che hanno fatto durante la pandemia. Se l’assistenza sul territorio ha tenuto, è stato innanzitutto per merito loro e del loro impegno. I cittadini hanno un grande debito di riconoscenza nei loro confronti».

«Il ruolo delle farmacie del territorio» ha aggiunto Emanuele Monti, presidente della commissione Sostenibilità sociale, casa e famiglia del Consiglio regionale «è centrale in una strategia di salute che possa coinvolgere attivamente i principali stakeholder, dai Comuni alle Ats; questo soprattutto sui temi relativi alla prevenzione». «Dobbiamo smettere di lavorare sempre in emergenza e impartare a programmare» ha osservato Marco Cozzoli, direttore generale al Welfare «e il primo interlocutore con cui diventa importate programmare sono proprio le farmacie. Tra le varie figure sanitarie delle Cure primarie, disponiamo sul territorio di più di 10mila presidi di prossimità, non possiamo più pensare che le due reti più importanti, cioè farmacie e medici di famiglia, rimangano due silos che non si parlano e non collaborano».

Ha condiviso Dario Castelli, segretario del Comitato rurale di Federfarma Lombardia: «Vanno superati gli steccati che ancora dividono mmg e farmacie» ha detto «e la telemedicina può essere un ponte: in Lombardia ci sono già 1.800 farmacie attrezzate per fare telerefertazione e di queste il 30% sono rurali. Attendiamo da cinque mesi l’approvazione della delibera, in questo tempo avremmo già erogato più di 270mila holter, con un rilevante snellimento delle liste di attesa».

Favorevole a una più stretta collaborazione con le farmacie anche Carlo Signorelli, presidente della Siti (Società italiana di igiene): «Dobbiamo parlare tra noi per superare le reciproche riserve» ha detto «in Liguria e Lombardia le vaccinazioni in farmacia hanno funzionato benissimo, capiamo assieme le ragioni per cui altrove sono andate meno bene».

«La gestione della pandemia ha fatto emergere in modo inequivocabile quanto capillarità, professionalità, disponibilità fossero valori aggiunti e diffusi di un servizio che le istituzioni valutavano soltanto per la distribuzione del farmaco» ha osservato Carlo Maccari, segretario della commissione Affari sociali della Camera «la telemedicina permetterà alla farmacia dei servizi di essere un punto di riferimento cardine del Ssn».

In definitiva, ha osservato il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, «i farmacisti sono sempre più centrali per il rafforzamento della sanità territoriale, che mette al centro il cittadino e i suoi bisogni di salute. La Lombardia è stata pioniera nel riconoscere ai farmacisti di comunità il ruolo di presidio essenziale del Servizio sanitario regionale per migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria e farmaceutica. I nuovi servizi che saranno erogati dai farmacisti e rimborsati dal Ssr consentiranno un ulteriore passo avanti nella costruzione di un’assistenza di prossimità che punta sulla prevenzione e sulla precocità di intervento per ridurre il peso delle malattie croniche».

«La qualità della strumentazione di cui sono dotate le farmacie è ineccepibile» ha rimarcato Luigi Zocchi, vicepresidente di Federfarma Lombardia e consigliere regionale «siamo quindi in grado di dare un contributo importante allo snellimento delle liste d’attesa e all’accessibilità delle prestazioni, nel comune sforzo di rendere la nostra già eccellente sanità regionale ancora più vicina ai cittadini».