dalla lombardia

Survey, i cittadini si fidano più del farmacista che del mmg

18 Maggio 2024

La fiducia che ripongono nel farmacista è seconda solo a quella riconosciuta al medico specialista, scelgono la farmacia soprattutto per la vicinanza al proprio domicilio e risultano sono ben informati su alcuni dei suoi servizi, come vaccinazioni e tamponi (ma lo sono di meno per altri, come la telemedicina). Sono i tratti salienti del rapporto che lega i cittadini lombardi alla farmacia secondo la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti e Swg su un campione di mille individui, maggiorenni e residenti nella regione.

Presenta ieri al convegno organizzato da Federfarma Lombardia per fare il punto sulla farmacia dei servizi con politici e amministratori della sanità regionale, la survey rivela che l’apprezzamento dei lombardi per i presidi dalla croce verde non contraddistingue soltanto le generazioni più mature, che alla farmacia si rivolgono spesso, ma caratterizza anche i più giovani.

In particolare, l’82% dei lombardi dice di avere fiducia nel farmacista (88% il medico specialista, 80% il mmg) ma tra gli appartenenti alla generazione Z, cioè i nati negli anni ’90 e i primi 2000, sale all’87%; otto lombardi su dieci hanno una farmacia di fiducia e il 74% la frequenta ogni mese o quasi, un lombardo su tre ha almeno sentito parlare dell’app Farmacia Aperta ed esprime un giudizio positivo (voto medio 7,4).

«Otto lombardi su dieci» ha sottolineato Daniela Bianco, responsabile area Healthcare di The European House – Ambrosetti «apprezza la vaccinazione in farmacia e il 33% si è vaccinato almeno una volta in farmacia negli ultimi tre anni». La farmacia è stata scelta per la prossimità, la flessibilità dell’orario oppure per la concomitanza con altre necessità.

I lombardi, infine, valutano molto positivamente il ruolo della farmacia e del farmacista all’interno del Ssn (punteggio di 7,5 su una scala da 1 a 10) e 2 cittadini su 5 ritengono che sia sufficiente l’attuale gamma dei servizi offerti in farmacia. Sulle possibili evoluzioni, invece, la richiesta che emerge con maggiore forza riguarda l’integrazione con medici, infermieri e altri professionisti. «Il farmacista» ha concluso Bianco «dovrà integrarsi e coordinarsi sempre più con le altre figure sanitarie, ma anche ampliare le proprie attività per rispondere ai bisogni dei cittadini: prevenzione e salute mentale tra i più giovani, digital health tra i senior».