dalle regioni

Bologna, pagamenti PagoPA in farmacia. E ora Federfarma non obietta

16 Settembre 2021

Da ottobre sbarca nelle farmacie di Bologna e provincia PagoPA, la piattaforma di pagamento elettronico delle pubbliche amministrazioni che consente di saldare in modalità digitale cartelle, bollettini e altri versamenti verso gli enti pubblici. L’iniziativa, frutto di un’intesa tra Federfarma Bologna, Banca Ifis e Nexi, è stata presentata nei giorni scorsi a Cosmofarma e ha ricevuto ampio risalto dagli organi d’informazione del sindacato: «È un progetto nato nel territorio di Bologna per rispondere all’esigenza di superare il problema delle commissioni sul pagamento dei ticket sanitari in farmacia» spiega Massimiliano Fracassi, presidente dell’associazione titolari di Bologna, in un commento riportato l’altro ieri da Filodiretto; «È un ulteriore passo avanti della farmacia dei servizi» osserva Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia Romagna «sarà il metodo del futuro e si potrà estendere a tutto il territorio regionale».

Anche se nelle dichiarazioni ufficiali il nuovo servizio servirà in prima battuta al pagamento dei ticket sanitari, chi conosce o ha già usato PagoPA sa che la piattaforma dà accesso a un’ampia casistica di versamenti, che vanno dalle multe ai tributi comunali e al bollo auto. E questo Federfarma Bologna sembra saperlo, dato che nello stesso articolo il presidente Fracassi sottolinea le opportunità per le farmacie rurali, che con PagoPa «potranno incassare pagamenti di ogni natura verso la pubblica amministrazione» in aree dove «non ci sono più servizi di pubblica utilità».

La considerazione, però, invita a un parallelo tra l’iniziativa bolognese e il progetto lanciato cinque anni fa da Federfarma Sicilia: era il 2016 e a Pharmevolution, la fiera catanese della farmacia e della filiera, il sindacato regionale dei titolari presentò un piano per dotare le farmacie siciliane di Pos che avrebbero consentito il pagamento dei bollettini postali. «Bisogna puntare a erogare prestazioni aggiuntive al cittadino, sempre in un’ottica di servizio per la comunità» disse allora il presidente di Federfarma Sicilia, Gioacchino Nicolosi «le farmacie rurali e dei piccoli centri sono spesso l’unico presidio sociosanitario rimasto in comuni che, per la spending review, hanno subito il taglio delle strutture sanitarie e degli uffici postali».

Allora però il progetto ricevette critiche molto dure e venne di fatto abbandonato. Tra i contrari, in particolare, il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, che oggi ricopre la carica di segretario di Federfarma nazionale: la proposta di Federfarma Sicilia, disse, «svilisce la farmacia e il farmacista, e mette in difficoltà le rappresentanze di categoria nell’interlocuzione con le autorità sui temi sanitari propri della categoria. Ci battiamo contro l’ingresso dei capitali e difendiamo la fascia C in farmacia, sarebbe veramente difficile difendere la nostra se ci mettessimo in concorrenza con poste, banche e tabaccai, finendo per dare ragione a chi ci vede solo come dei semplici commercianti».

Viene allora spontaneo chiedersi che cosa sia cambiato in cinque anni – o quali siano le differenze tra quel progetto e questo – per motivare accoglienze tanto diverse. «Non è la stessa cosa» obietta a FPress Gallina Toschi «allora l’idea era quella di far pagare i bollettini postali in farmacia, qua invece si tratta del versamento dei ticket sanitari». Resta però il fatto che quando il cittadino vedrà il loro PagoPA in farmacia, verrà tentato di presentare al banco non solo la ricevuta del ticket, ma anche la notifica della multa o la cartella della tassa comunale. «Per prevenire l’eventualità» replica il presidente di Federfarma Emilia Romagna «abbiamo lanciato una campagna di comunicazione, con locandine nelle farmacie, in cui si parla soltanto di pagamento dei ticket sanitari. Potrà accadere, nei piccoli comuni, che qualcuno si presenti in farmacia anche per pagare la retta della mensa scolastica, ma saranno casi limitati.

Non resta che vedere cosa accadrà. Intanto però sulla pagina internet di PagoPA dove si elencano gli sportelli convenzionati dov’è disponibile il servizio figurano anche le farmacie, accanto a «bar, edicole, ricevitorie, supermercati e tabaccherie». E il testo recita: «Con PagoPA puoi gestire i tuoi pagamenti verso la Pubblica Amministrazione in modo semplice e immediato, sui canali fisici e su quelli online: verifica le opzioni disponibili e scegli quelle più adatte alle tue esigenze».

In chiusura, una nota sui costi del servizio proposto alle farmacie da Banca Ifis-Nexi, che risultano nettamente più contenuti di altri provider: 18 euro al mese, a prescindere dal numero di operazioni e senza commissioni, più un fee per l’infrastruttura tecnica.