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Aderenza, potrebbe entrare un po’ di Lombardia nella sperimentazione veneta

23 Ottobre 2018

Un pezzo di Lombardia potrebbe entrare nella sperimentazione della Regione Veneto sull’aderenza terapeutica in farmacia, al via dai primi di dicembre in 600 esercizi associati a Federfarma e a Farmacieunite. Da quest’ultima, infatti, è in procinto di partire per la direzione generale Sanità e Sociale della Regione la proposta di inserire nel programma il “pilloliere elettronico” che Federfarma Lombardia si prepara a sperimentare in un campione selezionato di farmacie a partire dalla fine dell’anno. «Stiamo ultimando le stime economiche per negoziare con la Regione l’entità del contributo» spiega a FPress Luigi Zocchi, segretario di Federfarma Lombardia e coordinatore del progetto «quindi definiremo il numero delle farmacie da reclutare per la sperimentazione, su base volontaria: come minimo cento, ma vorremmo arrivare a 300, per avere una buona base-dati». A ogni esercizio verranno assegnati dai 5 ai 10 pillolieri elettronici di Infarma-Pharmagest, programmabili direttamente dal gestionale e forniti di sensori che segnalano alla farmacia se l’assistito ha dimenticato di assumere i farmaci all’ora prefissata. «I pillolieri verranno forniti ai clienti che ne faranno richiesta o che il farmacista selezionerà in base alle singole situazioni» prosegue Zocchi «e verranno rinnovati settimanalmente o mensilmente in base alla terapia prescritta dal medico. E’ un servizio che, a nostro avviso, si rivelerà decisivo nel garantire l’aderenza terapeutica del paziente a casa».

Ne è convinta anche Farmacieunite, che nel pilloliere elettronico vede lo strumento con cui la farmacia può conseguire più efficacemente l’aderenza terapeutica del paziente. Nella sperimentazione veneta, infatti, l’apporto del farmacista si gioca principalmente sul recupero della compliance: l’assistito non aderente (diabetico, asmatico o iperteso) viene individuato ed “etichettato” con un alert dal sistema informativo regionale, che attinge i dati dai gestionali dei medici di famiglia. Quando il paziente si reca in farmacia, il farmacista propone l’arruolamento e apre una scheda individuale, dove verranno registrati i progressi dell’assistito. In più, il farmacista sottopone l’interessato ad alcuni questionari, per valutare le cause della non-aderenza (familiari, emotive eccetera). Il compenso previsto per la farmacia ammonta a 127 euro a paziente arruolato (soglia ottimale, venti arruolamenti a farmacia), ma soltanto se l’assistito torna a essere aderente. «Il pilloliere elettronico» spiega il presidente di Farmacieunite, Franco Gariboldi Muschietti «può essere lo strumento con cui la farmacia riesce a recuperare l’aderenza del paziente arruolato, perché assicura il monitoraggio in tempo reale della terapia».

I fondi stanziati dal Veneto per la remunerazione delle farmacie ammontano a un milione e mezzo di euro, che copriranno l’attività delle farmacie reclutate per l’intero 2019. Per l’anno successivo, invece, si spera nei fondi stanziati dalla Manovra 2018 per la sperimentazione della farmacia dei servizi.