dalle regioni

Brindisi, prosciolti medici e farmacisti che affittavano gli studi

18 Giugno 2025

Si chiude con un pronunciamento di non luogo a procedere il procedimento penale che ha visto imputati 14 medici di medicina generale e 7 farmacisti, accusati dalla Procura di Brindisi di corruzione per l’esercizio della funzione. La sentenza, emessa ieri dalla gup Barbara Nestore, ha accolto le richieste di proscioglimento avanzate dalle difese, mettendo fine a un’indagine che era stata avviata nel 2020 a seguito di una segnalazione anonima.

L’accusa aveva ipotizzato un sistema di favori tra medici di base e titolari di farmacia, con i primi che avrebbero ricevuto dai farmacisti l’uso gratuito – o a canoni simbolici – di locali da adibire ad ambulatori. In cambio, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, i sanitari avrebbero indirizzato i pazienti verso quelle stesse farmacie, generando un ritorno economico per i titolari.

Il pubblico ministero Raffaele Casto aveva chiesto nel settembre 2024 il rinvio a giudizio per 21 imputati, in relazione a fatti risalenti sino al 2009. In aula, la difesa ha però sostenuto che i presunti accordi fossero in realtà privi di finalità corruttive e che l’indirizzamento dei pazienti fosse il risultato di libere scelte, non legato ad alcun vantaggio illecito.

La decisione del giudice ha confermato questa linea: i 20 professionisti (uno nel frattempo è deceduto) sono stati prosciolti da tutte le accuse, compreso il contestato reato di corruzione per l’esercizio della funzione, attribuito in 14 diversi episodi. È caduto anche il capo d’imputazione di prescrizione abusiva, che coinvolgeva due medici accusati di aver somministrato oppiacei (Fentanyl e morfina) in quantità superiori ai limiti consentiti, con un presunto danno patrimoniale per l’Asl.

Secondo gli inquirenti, i fatti si sarebbero verificati in un arco temporale di undici anni e avrebbero coinvolto professionisti di più comuni, tra i quali Brindisi, Francavilla Fontana, Mesagne e Galatina. Nel corso del procedimento si era costituita parte civile l’Asl di Brindisi, con una richiesta di risarcimento pari a 105mila euro complessivi.