La Regione Campania intende conseguire risparmi del 10% sulla sua spesa farmaceutica, che si aggira attorno a 1,3 miliardi l’anno. Lo ha detto il governatore, Vincenzo De Luca, intervenendo l’altro ieri a Torre Annunziata alla cerimonia per la consegna dei lavori di ampliamento dell’impianto Novartis.
«Una parte dei farmaci scade, un’altra non indovina la strada per gli ospedali, un’altra parte viene rubata» ha detto in particolare il presidente della Regione «abbiamo deciso allora di progettare una piattaforma logistica per avere la gestione meccanizzata di tutti i farmaci che utilizziamo in Campania. Poi arriveranno degli hub dedicati: tre su Napoli, uno per ognuna delle altre province. Tutto questo ha lo scopo di economizzare per avere a disposizione poi risorse fresche».
Una delle eccellenze della Campania, ha proseguito, «sono i tempi di pagamento dei farmaci. I tempi più brevi d’Italia e forse d’Europa. Paghiamo i farmaci a 17 giorni, neanche in Svizzera. Siamo partiti» ha ricordato De Luca «da una realtà nella quale i produttori di farmaci e i fornitori erano obbligati a rivolgersi a società di intermediazione finanziaria, perché la Regione pagava a due-tre anni, quando pagava. Per alcuni dovevamo andare in Svizzera, perché Soresa aveva rapporti con banche elvetiche. Questi soggetti ci rimettevano il 10-15%. Oggi le società di intermediazione non ci sono più in Campania, molte si sono spostate nel Lazio. Ne avevamo una a Nocera Inferiore con quaranta avvocati chiamati a fare i conti con la Regione Campania».
Infine De Luca ha parlato dei problemi del comparto sanitario. «La Campania è la regione che ha meno personale medico d’Italia. Da noi ci sono 10,9 medici ogni mille abitanti; in Emilia Romagna sono 18,2, quasi il doppio. La stessa situazione si registra per quanto riguarda i posti letto. E siamo ancora a combattere per uscire dal piano di rientro. Dovremmo concludere questo calvario la prossima estate a Roma, altrimenti continueremo questa battaglia».