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Concorso straordinario, in Sicilia è corsa a spostarsi prima dell’autorizzazione

10 Maggio 2018

Sono illegittime e «gravemente dannose» per il servizio farmaceutico regionale le pratiche avviate in parecchi comuni siciliani per autorizzare le farmacie assegnate al primo interpello del concorso straordinario al trasferimento in altra sede, prima ancora che vengano aperte. Lo scrivono Federfarma Sicilia e le associazioni territoriali del sindacato regionale nella diffida spedita una settimana fa a Regione, amministrazioni comunali e Aziende sanitarie dell’Isola per denunciare le distorsioni che stanno emergendo nella procedura di assegnazione siciliana. «Diversi comuni» è la denuncia «stanno ricollocando illegittimamente, su istanza dei candidati assegnatari, alcune delle nuove farmacie messe a concorso», nonostante tali farmacie siano state assegnate ma non ancora autorizzate. In altri termini, continua la diffida, «si sta consentendo che una farmacia messa a concorso venga ricollocata durante l’iter concorsuale all’interno della sede di un’altra farmacia, in modo irrituale e in totale spregio alla normativa».

Nella lettera Federfarma Sicilia cita alcuni esempi eclatanti. Nel comune di Piedimonte Etneo, per esempio, la seconda sede – accettata nell’interpello del luglio 2017 e assegnata dalla Regione nel gennaio di quest’anno – è attualmente interessata da una procedura amministrativa «tendente allo spostamento in altra zona del territorio comunale», fuori dalla sede di pertinenza. Altrove, invece, le giunte municipali arrivano addirittura a “semplificare” le procedure amministrative per consentire «il libero spostamento» delle nuove farmacie. E’ il caso, addirittura, del comune di Palermo, che con una delibera del dicembre scorso ha introdotto «una nuova e illegittima divisione del territorio comunale in grandissime aree, dette circoscrizioni, all’interno delle quali le farmacie esistenti potrebbero liberamente trasferire i propri locali, abrogando di fatto la Pianta organica».

Violazioni di legge a parte, rimarca Federfarma, tali interventi hanno un effetto «destabilizzante» sulla procedura concorsuale: «L’immodificabilità delle sedi farmaceutiche a far data dall’interpello» ricorda l’Unione regionale «ha ragionevolezza giuridica perché garantisce la massima trasparenza e imparzialità dell’iter». Ogni candidato, infatti, compila l’elenco delle sedi preferite in base alla propria posizione in graduatoria e all’appetibilità delle sedi in concorso; consentire ad alcuni vincitori di trasferire altrove la farmacia assegnata comporterebbe valanghe di ricorsi perché gli altri partecipanti rivendicherebbero il diritto di scegliere non più in base alla vecchia sede ma alla nuova.

Per tale ragione, Federfarma Sicilia diffida «i comuni ad avviare procedimenti amministrativi tendenti a modificare atti del concorso pubblico in svolgimento, in particolar modo con riguardo alle sedi farmaceutiche assegnate». Analoga diffida viene anche rivolta alle Asl siciliane, perché non emettano «autorizzazioni all’apertura in favore di candidati la cui sede farmaceutica vinta non sia coincidente con quella definita nell’atto d’interpello». Infine, il sindacato intima all’assessorato regionale alla Salute di «avviare una procedura di controllo degli atti e dei procedimenti amministrativi di Asl e Comuni aventi effetti sul concorso straordinario e sulle piante organiche comunali». E, nel caso, «emettere con urgenza tutti gli atti necessari a evitare che presso i comuni e le Asl si emettano provvedimenti illegittimi in materia di collocazione di farmacie al di fuori delle sedi assegnate».