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Cure primarie in Emilia-Romagna: cambia l’assetto, le farmacie osservano

23 Maggio 2025

La sanità territoriale dell’Emilia-Romagna si prepara a una riorganizzazione estesa con l’approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo Atto di programmazione per l’istituzione e l’attuazione delle forme organizzative della medicina convenzionata. Un documento che detta le coordinate del futuro assetto delle cure primarie, delineando un modello più integrato e capillare.

L’obiettivo dell’atto è chiaro: rendere più sostenibile e accessibile l’assistenza territoriale, rafforzando la presa in carico dei pazienti – in particolare cronici e fragili – e migliorando l’integrazione tra i professionisti sanitari. Il nuovo impianto poggia su due pilastri: le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft) e le Unità Complesse di Cure Primarie (Uccp), già previste a livello nazionale dal DM 77/2022.

Le AFT sono forme organizzative monoprofessionali, che riuniscono medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Ogni Aft si dota di una sede riconoscibile – spesso all’interno di una Casa della Comunità – dove garantisce attività ambulatoriale continuativa, gestione dei pazienti cronici, partecipazione ai programmi di prevenzione e riduzione degli accessi inappropriati al pronto soccorso. Ogni Aft opererà su bacini di popolazione compresi tra 7.000 e 30.000 assistiti (con eccezioni fino a 45.000 nei contesti a bassa densità abitativa).

Le Uccp, invece, sono strutture multiprofessionali: integrano nell’équipe anche infermieri, assistenti sociali, terapisti e altri professionisti sanitari, per rispondere ai bisogni complessi della popolazione. Ogni Aft fa riferimento a una Uccp, in un sistema interdipendente che punta alla gestione condivisa dei casi più articolati. Il coordinamento delle Uccp è affidato a figure professionali che lavorano in stretta collaborazione con i Distretti sanitari.

Il modello ruota attorno alle Case della Comunità – 141 quelle già operative nella regione – che diventano non solo sedi fisiche di Aft e Uccp, ma anche snodi organizzativi dove si costruiscono i percorsi assistenziali integrati, si coordinano le équipe e si sviluppano nuovi standard di presa in carico. «Solo attraverso un lavoro sinergico e coordinato» ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute,  Massimo Fabi «sarà possibile offrire servizi di alta qualità ed equamente accessibili».

Sul piano operativo, sarà il sistema informativo regionale a monitorare l’efficacia della nuova organizzazione: raccolta e condivisione dei dati, indicatori di processo e di esito, misurazione degli obiettivi definiti dalla programmazione regionale e aziendale.