dalle regioni

Desertificazione sanitaria, nelle Marche sempre più comuni senza medico

20 Novembre 2024

Preoccupa, nelle Marche, la desertificazione sanitaria che priva del medico di famiglia un crescente numero di piccoli centri, in particolare nell’anconetano. Questa estate aveva attirato l’attenzione della stampa locale il caso di Staffolo, piccolo comune di duemila anime che dalla fine di agosto era rimasto senza mmg, lasciando vuoto l’ambulatorio che l’amministrazione municipale aveva di recente ristrutturato (due studi medici, due sale di attesa e servizi igienici).

L’allarme è rientrato a ottobre, quando l’Asl ha comunicato di avere trovato i rimpiazzi (copriranno il servizio i due generalisti di Cupramontana, comune vicino di 4mila abitanti), ora però a far parlare è il caso di Rosora, sempre nell’anconetano: 1.850 abitanti, tra i quali oltre 300 anziani, il paese rimarrà senza medico dal primo gennaio del nuovo anno e così anche il suo caso è finito sulle pagine dei giornali. Anche perché a Rosora già non c’è la farmacia: quella in pianta organica ha sede nella frazione Angeli di Rosora, a 2,5 chilometri di distanza, tanto che per ridurre i disagi è il messo comunale, su richiesta, a recapitare le ricette in farmacia e tornare indietro con i farmaci.

Sul caso è intervenuto anche il direttore generale di Federfarma Marche, Ferruccio Squarcia, che a Il Resto del Carlino ha ricordato gli sforzi compiuti dalle farmacie in tema di servizi. «Sono molte le aree – spesso dell’entroterra ed anche terremotate – dove la carenza dei medici di base crea disservizi alla popolazione, specie se anziana e fragile» ha spiegato «la farmacia della frazione di Angeli di Rosora ha espresso più volte la propria disponibilità a collaborare con il Comune per consegnare i farmaci e per proporre le prestazioni aggiuntive di telemedicina e aderenza alla terapia previste nella sperimentazione della farmacia dei servizi».

Federfarma Marche dal canto suo, ha concluso Squarcia, ha sollecitato il governatore Acquaroli e il commissario straordinario al terremoto Guido Castelli, a prendere atto dello spopolamento delle aree interne della Regione riservando maggiore attenzione al ruolo delle farmacie, per «restituire attrattività ai piccoli comuni dell’entroterra, considerando la funzione basilare svolta nel campo della salute dalle farmacie rurali».