«Condizioni disumane» e «malati umiliati». Sono le parole con cui Francesco Emilio Borrelli, deputato e giornalista campano, spesso protagonista sui social per le sue denunce contro malaffare e malamministrazione, ha definito in un post su Facebook la farmacia distrettuale di Ottaviano, dove l’Asl Napoli 3 assicura la distribuzione diretta dei farmaci del Pht.
Non è la prima volta che lo sportello farmaceutico dell’Azienda sanitaria finisce nella cronaca locale: ai primi di luglio, come ricorda lo tesso Borrelli, la farmacia venne visitata dai Nas dei Carabinieri. «Quello che si trovarono davanti» scrive il deputato «fu definito da molti un “film dell’orrore”: pazienti ammassati nell’atrio nonostante patologie gravissime, scarsa igiene, bagni indegni di un Paese civile, impianti elettrici rattoppati con nastro isolante e ciabatte volanti, polvere e ragnatele nei locali dove vengono stoccati farmaci salvavita».
Al termine del controllo, i militari rilevarono 11 casi di non conformità. «Un quadro» osserva Borrelli «che per i cittadini non sarebbe una novità: da anni i malati cronici denunciano condizioni di attesa insostenibili e la mancanza di un servizio dignitoso».
A due mesi di distanza niente è cambiato, come scrive al giornalista campano un paziente dell’Asl: «Martedì sono andato a ritirare i miei farmaci e mi sono trovato nello stesso delirio: più di cento persone stipate in sala d’attesa. Io sono un paziente fragile, non posso permettermi di restare ore in mezzo alla folla: rischio di contagiare o di essere contagiato, con conseguenze gravissime. In queste condizioni un malato oncologico rischia la vita».
«Questa situazione è disumana e non può essere ulteriormente tollerata» conclude Borrelli «non è accettabile che pazienti fragili, già provati da malattie gravi, debbano essere umiliati e messi a rischio in ambienti che definire indegni è poco. Non possiamo aspettare che altri controlli dei Nas certificano l’ovvio: serve un intervento immediato dell’Asl e della Regione per restituire dignità, sicurezza e rispetto ai malati. I cittadini hanno diritto a cure e farmaci in ambienti salubri, non a vivere un’odissea ogni volta che devono ritirare terapie salvavita».