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Distribuzione diretta, ad Ancona continuano i disagi per i pazienti

19 Dicembre 2025

I presunti risparmi della distribuzione diretta? Se ce ne sono, avvengono sulle spalle dei cittadini, che devono rinunciare alla prossimità del servizio offerto dalle farmacie del territorio per rivolgersi invece agli sparuti sportelli che le Asl possono tenere aperti soltanto per poche ore al giorno e pochi giorni alla settimana, in molti casi senza spazi per l’attesa e locali attrezzati. Un caso emblematico in tal senso è quello del servizio farmaceutico dell’ex Crass di Ancona, che nei giorni scorsi si è guadagnato l’ennesima interrogazione in consiglio regionale. Presentata il 10 dicembre scorso, chiede alla Giunta di riferire sulle criticità organizzative e sulle misure che si intendono adottare per garantire un servizio sanitario efficiente e rispettoso delle esigenze dei più fragili.

Secondo quanto riporta l’interrogazione, infatti, la distribuzione diretta all’ex Crass è segnata da gravi disservizi. I pazienti, spesso anziani o affetti da patologie croniche e oncologiche, devono attendere per ore all’aperto, esposti alle intemperie, in spazi inadeguati e con posti a sedere. Le fasce orarie di apertura, concentrate nelle prime ore del mattino, sarebbero insufficienti per smaltire l’utenza quotidiana: alcune persone, pur presentandosi per tempo, non riescono a ritirare i medicinali e vengono rimandate ai giorni successivi. Nelle testimonianze raccolte si segnalano discussioni, tensioni e in alcuni casi anche minacce di coinvolgere le forze dell’ordine.

Le segnalazioni dei pazienti e dei loro familiari erano emerse già in precedenza sulla stampa locale: in un articolo pubblicato a inizio dicembre una paziente con malattia cronica lamentava l’impossibilità di conciliare gli orari di apertura ristretti –dalle 10 alle 12.30 nei giorni feriali – con gli impegni lavorativi, costringendola a lunghi periodi di assenza dal lavoro o a rinunce alle terapie; la prima volta che si è recata all’ex Crass ha trovato oltre 25 persone davanti a sé, molte delle quali in attesa all’aperto, con solo poche sedute disponibili.

Sulla vicenda era intervenuta anche Federfarma Ancona, che aveva ribadito la disponibilità delle farmacie territoriali ad attivare la distribuzione per conto (Dpc) come alternativa organizzativa, ricordando che in altre realtà regionali questa formula ha consentito di ridurre i disagi agli utenti.

A stretto giro di posta la replica dell’Asl, che in una nota afferma di «tenere sempre conto delle segnalazioni» purché veritiere e «di dialogare con educazione e in modo propositivo» con gli utenti. Secondo l’Azienda, la distribuzione diretta presso l’ex Crass impiega tre farmacisti dirigenti per tre postazioni, e file di circa 20-25 utenti vengono complessivamente smaltite in circa 30 minuti. L’Azienda contesta che gli utenti vengano rimandati via alla chiusura di orario: i farmacisti sono disponibili a protrarre il servizio finché l’ultimo utente non è servito. Sul tema delle code mattutine, l’Ast riferisce che molti pazienti si presentano di loro iniziativa già alle 8 pur sapendo che l’apertura avviene alle 10, e che talvolta i farmacisti aprono gli sportelli anche prima dell’orario ufficiale.