L’accordo sulle autonomie che l’Emilia Romagna ha stipulato con il Governo «non intende interferire in alcun modo sul confronto in corso tra Sisac e farmacie del territorio per il rinnovo della Convenzione» e «non prevede forme di incentivazione della distribuzione diretta». E’ quanto scrive l’assessorato alle Politiche sanitarie della Regione in risposta alla lettera che il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, aveva inviato ieri al governatore Bonaccini. «L’Emilia Romagna» era la richiesta delle farmacie pubbliche «sospenda ogni iniziativa» sul territorio in materia di distribuzione diretta, almeno fino a quando la nuova Convenzione non verrà firmata dalle parti.
«L’accordo» è la replica dell’Assessorato, anticipata ieri in tarda serata da Quotidiano Sanità «prevede la facoltà di definire qualitativamente e quantitativamente le forme della distribuzione diretta dei farmaci destinati alla cura di pazienti che richiedono un controllo ricorrente e dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale, nonché dei farmaci necessari per il periodo immediatamente successivo al ricovero oppure alla visita domiciliare. Questo con il coinvolgimento delle farmacie di comunità e al fine di garantire la continuità assistenziale».
Poiché tali indicazioni sono «coerenti con l’impegno di questa Regione a valorizzare sia il ruolo delle farmacie convenzionate sia quello delle Aziende sanitarie», conclude l’Assessorato «non si capisce come l’accordo possa essere in contrasto con le tematiche e le decisioni che verranno assunte in sede di rinnovo della Convenzione». L’applicazione dell’intesa sulle autonomie, anzi, «consentirà alla Regione di valorizzare la rete delle farmacie presenti sul territorio e i vari canali distributivi del farmaco, per consentire ai cittadini un migliore e appropriato accesso ai farmaci».