dalle regioni

Emilia Romagna, solo il 30 % delle farmacie coinvolte nella telemedicina

12 Giugno 2025

La sperimentazione di telemedicina in farmacia parte a rilento in Emilia-Romagna. Secondo dati recenti, soltanto il 30% delle farmacie convenzionate in possesso dei requisiti tecnici e professionali è stato coinvolto dalle aziende sanitarie locali nel progetto regionale di telerefertazione per ecg, holter cardiaco e holter pressorio. Il divario tra territori è netto: a Parma appena il 9% delle farmacie partecipa alla sperimentazione (13 in tutto), a Bologna la quota scende al 5% (12 farmacie).

I numeri arrivano dall’interrogazione presentata in Consiglio regionale da Elena Ugolini, rappresentante della lista Rete Civica e sottosegretario di Stato all’Istruzione dal 2011 al 2013: «È uno scenario inaccettabile» ha spiegato «la Regione ha ricevuto oltre 2 milioni di euro dal ministero della Salute per attivare questi servizi nelle farmacie, ma l’adesione è ancora troppo limitata e disomogenea».

Nel suo intervento in Aula, Ugolini ha sollecitato un impegno concreto per il pieno coinvolgimento delle farmacie tecnicamente idonee, anche alla luce del ruolo strategico che queste strutture possono svolgere nel potenziare la medicina territoriale, in particolare nelle aree interne.

L’assessore Fabi, rispondendo all’interrogazione, ha confermato le criticità riconoscendo che «la Regione deve fare di più» e condividendo la necessità di un coinvolgimento più ampio delle farmacie. Ha ribadito inoltre l’importanza della farmacia dei servizi come presidio sanitario di prossimità: sono 1.200 in Emilia-Romagna i punti che, ha sottolineato, «possono svolgere un ruolo fondamentale nel sistema di cure territoriali».

Ugolini ha annunciato che tornerà sul tema a gennaio 2026, al termine della prima fase della sperimentazione: «A quel punto – ha concluso – mi auguro che tutte le farmacie siano state coinvolte».