Quasi 112mila inalatori respiratori raccolti e smaltiti in tre anni in maniera certificata e autorizzata, con un tasso di recupero pari al 24,6% degli inalatori con doppia associazione Ics/Laba venduti. Sono i risultati del progetto pilota Recupera e Respira, lanciato da Chiesi Italia e Federfarma in Friuli Venezia Giulia nel 2022 per sensibilizzare le persone affette da patologie respiratorie a prendersi cura dell’ambiente oltre che della propria salute. L’iniziativa, che proseguirà anche nel 2026, è realizzata in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio di Fimmg, Snami e Fofi.
Alla consegna degli inalatori prescritti, i farmacisti invitano i pazienti a utilizzarli correttamente e quando esauriti a non gettarli nell’immondizia ma a riportarli in farmacia e lasciarli nel box Recupera e Respira di cui sono forniti gli esercizi dalla croce verde del Friuli Venezia Giulia. Gli inalatori, conferiti al processo di termovalorizzazione con temperature superiori ai 1100°C, vengono trasformati in un materiale inerte dal quale, con successivi trattamenti, si separano i metalli ferrosi da quelli non ferrosi, ottenendo così materie da riutilizzare, come l’alluminio. Le plastiche e gli altri scarti vengono convogliati alla preparazione industriale di materiali secondari per l’edilizia, come isolanti e asfalti. Soltanto a settembre sono stati termovalorizzati oltre 37mila inalatori, con il recupero di circa 950 kg di alluminio in tre anni.
Per misurare l’impatto del progetto pilota è stata condotta un’indagine su un campione rappresentativo di clinici e farmacisti di tutta Italia. I risultati offrono una panoramica sul livello di conoscenza, sull’utilità percepita e sull’efficacia di Recupera e Respira. Il 33% degli intervistati ammette di conoscere il progetto “Recupera e Respira” e dichiara di sensibilizzare attivamente i pazienti a riportare gli inalatori in farmacia. Il 96% degli intervistati considera il progetto utile e rilevante per la sostenibilità ambientale.
«Conoscere Recupera e Respira aumenta la probabilità che i professionisti della salute coinvolgano i pazienti nel corretto smaltimento degli inalatori» commenta Raffaello Innocenti, ceo e managing director di Chiesi Italia «i dati lo dimostrano ed è un risultato che ci motiva a proseguire su questa strada. Il progetto ha contribuito a creare una rete di collaborazione tra medici, farmacisti e cittadini che ci permette di affrontare in maniera concreta il tema della sostenibilità in ambito sanitario».
«Le farmacie del Friuli Venezia Giulia garantiscono un supporto ai cittadini, rendendo semplice e fattibile la vendita e anche la raccolta degli stessi inalatori esausti» aggiunge Luca Degrassi, presidente di Federfarma Fvg «la partecipazione della rete territoriale è stata costante in tutte le fasi del progetto, dalla comunicazione alla gestione quotidiana dei conferimenti. Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti e dell’entusiasmo e senso di responsabilità con cui hanno partecipato i nostri farmacisti e le nostre farmaciste, che hanno integrato questa attività nelle pratiche ordinarie delle farmacie e contribuito in modo determinante al successo dell’iniziativa».