dalle regioni

Lazio, il Messaggero: con Moderna 200 le farmacie che ora vaccinano

23 Settembre 2021

Nelle farmacie laziali si è cominciato ufficialmente a somministrare Moderna al posto di Johnson&Johson (con reso delle eventuali dosi in giacenza e chiusura delle agende per la prenotazione) ma intanto è in netto calo il numero degli esercizi farmaceutici che vaccinano contro covid: erano oltre 600 a giugno, sono ora 200 secondo quanto riferisce un articolo del Messaggero. Per il quotidiano, all’origine ci sarebbe la crescente insofferenza di molti farmacisti titolari per la raffica di indicazioni e controindicazioni impartite quest’estate sulle fasce d’età e sulle condizioni di rischio, così come la transizione da un vaccino monodose a uno con doppia dose, che costringe a due appuntamenti (anche se il sistema fissa automaticamente la seconda seduta e due iniezioni assicurano doppio compenso).

Tuttavia, a leggere i commenti dei farmacisti sui social, sembrano venire fuori anche altri motivi. Per cominciare, la burocrazia: l’attacco hacker di agosto al sistema informatico della Regione ha complicato le operazioni su una piattaforma che già prima non era tra le più veloci, con un sensibile incremento del tempo medio necessario a registrazioni e certificazioni. Inoltre, Moderna viene consegnato in flaconcini da 10 dosi, dunque le farmacie devono disporre ogni di agende da 10 appuntamenti o multipli di 10.

Ma al Messaggero il presidente di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi, assicura che le adesioni da parte delle farmacie ricominceranno preso a crescere. «Una volta rodato il sistema con Moderna» spiega «le cose cambieranno, anche perché ora di dosi ce ne sono a sufficienza per tutti. L’importante, insomma, è partire».