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Liguria, indagine della Corte dei conti sull’accordo per la dpc

17 Aprile 2018

L’accordo sulla dpc che Regione Liguria, Federfarma e Assofarm avevano firmato nell’estate dell’anno scorso finisce sotto la lente della Corte dei conti regionale. A riferirlo un articolo pubblicato dal Secolo XIX, secondo il quale la magistratura contabile avrebbe deciso nei giorni scorsi l’avvio di un’indagine affidata alla Guardia di Finanza. Nessun mistero sull’obiettivo: già a febbraio, nella cerimonia di apertura dell’anno giudiziario, il procuratore della Corte dei conti Claudio Mori aveva espresso perplessità sull’intesa, per le disposizioni che spostano volumi dalla distribuzione diretta alla dpc. C’è il rischio, aveva detto, che tale passaggio si traduca in un «danno economico» per la Regione.

L’indagine anticipata dal quotidiano genovese appare a tutti gli effetti come la naturale conseguenza di quelle esternazioni, alle quali peraltro la Corte dei conti non è nuova. Pochi giorni prima che la giunta ratificasse l’accordo con Federfarma Liguria, per esempio, i magistrati contabili riuniti in sede di giudizio del rendiconto esortarono la Regione ad allargare la diretta piuttosto che ridimensionarla.

In attesa degli sviluppi, la giunta difende la propria linea e ribadisce i vantaggi assicurati dalla dpc. Grazie all’accordo con Federfarma e Assofarm, ha ricordato l’assessore alla Salute, Sonia Viale, «i liguri non devono più affrontare code nelle farmacie ospedaliere o nelle Asl, ma possono ritirare i farmaci per le loro cure nella farmacia sotto casa, risparmiando tempo e denaro». Siamo convinti, ha continuato, «che nel medio periodo la dpc produrrà un risparmio per le casse della sanità regionale, grazie al monitoraggio informatizzato delle giacenze e alla centralizzazione degli acquisti e del magazzino». Sarà l’università di Genova, ha aggiunto l’Assessore, a verificare la sostenibilità della distribuzione per conto, attraverso una rilevazione dei dati che si estenderà per tutta la sperimentazione. Quanto ai dubbi della Corte dei conti, Viale rammenta la relazione finale del già citato giudizio sul rendiconto, dove i magistrati riconobbero che «la remunerazione accordata alle farmacie convenzionate» è «tra le meno onerose stipulate sul territorio nazionale».