Sono cresciute di oltre il 30% le prenotazioni del vaccino antinfluenzale raccolte dalle farmacie liguri nel primo mese della stagione 2025-2026, dalle 15.278 dello scorso anno alle 20.755 di quest’ottobre. Il dato arriva dal report diffuso ieri dalla Regione, che fa il punto sull’andamento della campagna. In totale sono già 28.959 le persone che hanno prenotato l’appuntamento per la vaccinazione tramite farmacie o Cup, contro le 20.445 registrate nello stesso periodo del 2024 (+42%).
Quest’anno, ricorda la Regione, la Liguria ha deciso di estendere la gratuità del vaccino antinfluenzale a tutte le fasce d’età, cosa che ha favorito un’adesione ampia e trasversale. Parallelamente, sono state aumentate le sedi vaccinali e potenziata la campagna di comunicazione, per garantire la massima copertura possibile e ridurre al minimo le conseguenze dell’influenza – soprattutto nei soggetti anziani e fragili – contenendo l’impatto sui pronto soccorso nel periodo di picco.
«L’estensione della gratuità del vaccino a tutti i cittadini liguri sta dando risultati molto positivi» spiega l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò «eliminare ogni barriera economica significa offrire a tutti la possibilità di proteggersi, indipendentemente dall’età o dalla condizione. L’aumento delle prenotazioni dimostra che quando la prevenzione diventa ancora più accessibile, la risposta dei cittadini è forte e responsabile. Continueremo su questa strada, rafforzando la rete vaccinale e promuovendo la cultura della prevenzione come strumento di tutela della salute pubblica».
«Si tratta di un risultato straordinario che premia l’idea della estensione a tutti della gratuità e di aver parlato semplice e chiaro di influenza ai cittadini» sottolinea Matteo Bassetti, coordinatore della task force per l’influenza istituita da Regione Liguria e direttore della clinica di malattie infettive del policlinico San Martino «la comunicazione è fondamentale per raggiungere gli obiettivi soprattutto quando si parla di prevenzione. Se questi primi risultati saranno confermati, quello della Liguria può rappresentare un modello virtuoso per molte altre regioni italiane».