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Nello spezzino sperimentazione in farmacia dell’infermiere di prossimità

7 Giugno 2025

Un presidio sociosanitario di prossimità in grado di rispondere ai bisogni delle comunità locali, soprattutto nei territori più decentrati. È l’obiettivo del progetto pilota Farmacie di Comunità, partito nel Distretto 17 Riviera-Val di Vara su iniziativa congiunta di Asl 5 e Federfarma La Spezia. Il progetto prevede la presenza di un infermiere di famiglia e comunità (IFeC) una volta alla settimana all’interno di tre farmacie della valle, a Riccò del Golfo, Rocchetta di Vara e Pignone.

Il nuovo servizio nasce con lo scopo di rafforzare la prevenzione in aree interne e logisticamente disagiate, dove l’accesso ai presidi sanitari tradizionali è spesso complicato. Secondo quanto riferito dall’Asl 5, l’IFeC opera con un ventaglio di attività che vanno dalla prevenzione del diabete e delle malattie cardiovascolari e neurologiche, alla promozione delle campagne vaccinali, passando per lo screening del colon-retto e della cervice uterina.

Fondamentale anche il contributo nella gestione delle terapie: l’infermiere effettua la riconciliazione terapeutica per i pazienti in politerapia e per coloro che sono appena stati dimessi dall’ospedale. Tra i compiti rientra anche la valutazione della fragilità dei cittadini over 65, con l’eventuale presa in carico di soggetti particolarmente vulnerabili.

Le sedi e i giorni della settimana sono già stati stabiliti: l’IFeC sarà a Pignone ogni lunedì, a Vara il martedì e a Riccò del Golfo il giovedì, sempre dalle 9 alle 12.

Il progetto rientra nell’ambito dell’iniziativa Rete di Comunità: Qui Insieme, promossa da Asl 5 e ispirata al modello delle Case di Comunità, in cui si integrano servizi sanitari e sociali per prendersi cura della persona nel suo complesso, anche a domicilio. In questo contesto, le farmacie diventano «presidi della sanità sul territorio», come spiega Maria Elena Cavallo, direttore del Distretto 17 «la compresenza di farmacista e infermiere di comunità rende la farmacia un presidio di prossimità, favorendo la conoscenza e la fruizione dei servizi sociosanitari, soprattutto in aree logisticamente disagiate».

Il progetto Farmacie di Comunità, che parte in via sperimentale, rappresenta un ulteriore passo verso quella sanità territoriale più vicina ai cittadini, auspicata dal Pnrr e fondamentale per la tenuta del sistema, soprattutto in contesti demograficamente fragili. Uno dei suoi obiettivi principali è anche quello di responsabilizzare l’assistito: «Le attività di screening, educazione sanitaria e prevenzione che vengono proposte» conclude Cavallo «mirano a rafforzare la consapevolezza del cittadino che lui stesso deve occuparsi della propria salute».

«Abbiamo firmato il protocollo con l’Asl un anno fa circa» spiega la presidente di Federfarma La Spezia, Elisabetta Borachia «poi è seguita la fase organizzativa. Le farmacie mettono a disposizione uno spazio dove l’infermiere – che dipende dall’Asl – può ricevere ed erogare prestazioni, negli altri giorni raccolgono le prenotazioni od orientano gli assistiti in base alle richieste». Il progetto potrebbe estendersi ad altri territori sulla base dei risultati e delle valutazioni che emergeranno nel corso della sperimentazione.