Restano confermate per un altro biennio le 193 sedi farmaceutiche di Palermo. Lo ha deciso l’altro ieri il Consiglio comunale approvando con voto unanime l’aggiornamento della Pianta organica in base ai dati demografici della popolazione: al 31 dicembre 2023 i residenti risultano 630.427, per un rapporto tra abitanti e farmacie che – fa sapere il Comune – non rispetta appieno i parametri di legge ma non al punto da rendere indispensabile la soppressione di qualche sede. «Tutte le sedi in attività» ricorda ancora l’amministrazione «sono state autorizzate sulla base dei dati Istat disponibili al momento della loro istituzione».
«L’aggiornamento» commenta dal canto suo l’assessore alla Sanità, Fabrizio Ferrandelli «conferma il numero di licenze rilasciate negli anni in città secondo il principio di una sede farmaceutica ogni 3.300 abitanti ed esclude la possibilità di rilasciare nuove licenze, in quanto il parziale decremento della popolazione non lo consentirebbe». Prima del voto del Consiglio, la delibera aveva ottenuto il parere favorevole di Asl, Ordine dei farmacisti e Commissioni consiliari competenti.
Alcune settimane prima, il 10 luglio, era stata Roma a intervenire sulla propria pianta organica con una delibera di Giunta (la 269) che ha aggiornato il numero delle sedi e istituito 24 nuove farmacie in decentramento. La circolare diffusa da Federfarma Roma a fine agosto ha illustrato i contenuti della misura. Alla data del 1° gennaio 2024, la popolazione residente risultava pari a 2.751.747 abitanti: applicando il quorum previsto dalla legge (una sede ogni 3.300 abitanti), spettano alla Capitale 834 farmacie, un numero inferiore rispetto alle 858 individuate con la precedente pianta organica. Il calo si deve al decremento demografico registrato negli ultimi anni.
La Giunta capitolina ha quindi accolto le richieste avanzate da Federfarma Roma e dall’Ordine dei farmacisti, destinando le 24 sedi eccedenti al decentramento. «In questo modo» spiega l’associazione «viene data la possibilità alle farmacie in difficoltà di spostare la propria sede e, al tempo stesso, di garantire la copertura del servizio in aree carenti o disagiate». Un’opzione che non veniva utilizzata da tempo: «Il ricorso all’istituto del decentramento non trovava applicazione da molto tempo, le ultime sedi sono state individuate nel 2008, ed era stato richiesto negli ultimi anni da numerose farmacie».
La delibera ha anche ridefinito i perimetri di alcune sedi farmaceutiche. La revisione si è resa necessaria per correggere errori materiali e cambiamenti nella toponomastica, per aggiungere tratti di strada e chiudere vie, eliminare sovrapposizioni e risolvere anomalie sull’ubicazione di alcune farmacie. Per l’assegnazione delle sedi in decentramento bisognerà attendere la definizione formale delle procedure da parte della Regione Lazio.