dalle regioni

Pnrr, in Emilia Romagna piano per 84 nuove Case e 29 Ospedali di comunità

23 Febbraio 2022

Un’ottantina di nuove Case di comunità, più di quaranta Centrali operative territoriali, una trentina di Ospedali di comunità. Sono i principali interventi previsti dal piano approvato dalla giunta dell’Emilia Romagna – e ora all’esame dell’Assemblea – per l’attuazione del Pnrr e l’investimento dei 530 milioni di euro assegnati alla Regione. Entro il 2023, è il programma, dovranno essere completate tutte le gare per l’affidamento dei lavori, che andranno ultimati entro il 2026.

«Si apre una nuova era per la sanità emiliano-romagnola» recita una nota diffusa ieri «che porterà a realizzare 84 nuove Case della Comunità (124,6 milioni di euro), 45 Centrali operative territoriali per il coordinamento della presa in carico del paziente tra i professionisti coinvolti (15,3 milioni) e 27 Ospedali di comunità (68 milioni). E ancora, interventi per la transizione digitale degli ospedali (98,6 milioni) e per il miglioramento e l’adeguamento sismico delle strutture ospedaliere (43,4 milioni con fondi Pnrr e 98,6 con il Piano nazionale complementare, Pnc)».

Le nuove Case di comunità, in particolare, si inseriranno in «un contesto di strutture sanitarie territoriali già consolidato, con 127 Case della Salute operative». Il piano prevede sei nuove strutture a Piacenza, otto a Parma, dieci a Reggio Emilia, tredici a Modena, 17 a Bologna, tre a Imola, sei a Ferrara e ventuno in Romagna.

«Le Case di comunità» ricorda la Regione «consentiranno di potenziare e riorganizzare i servizi offerti sul territorio migliorandone la qualità, diventando lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici. Vi opererà, come avviene già nelle Case della salute, un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e anche assistenti sociali, per una maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale».