dalle regioni

Puglia, esplode la polemica politica sui tamponi non pagati alle farmacie

30 Luglio 2022

È sfociata in polemica politica la querelle tra farmacie pugliesi e Regione sui mancati pagamenti dei tamponi effettuati da gennaio per certificare la guarigione da covid. Dalla parte dei titolari si è schierato ieri il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, che in una nota stima in circa 10 milioni di euro il debito della Regione nei confronti delle farmacie, «che tanto hanno dato nella gestione della pandemia e tanto continuano a dare».

Pronta la replica dell’amministrazione pugliese: non c’è nessuna inadempienza, «le Asl stanno provvedendo progressivamente all’erogazione delle somme corrispondenti e i tempi per la liquidazione dei pagamenti rendicontabili sono connessi alle procedure di verifica da parte delle Aziende sanitarie».

È vero però che da qualche settimana tra i titolari si registra un crescente malcontento per i mancati rimborsi. Tanto che da una ventina di giorni le farmacie della provincia di Barletta-Andria-Trani effettuano tamponi di guarigione soltanto a pagamento, come spiega alla stampa locale il vicepresidente di Federfarma Bat, Stefano Vitti: non soltanto l’Asl deve ancora rimborsare gli antigenici che certificano l’uscita da covid, mancherebbero all’appello anche i tamponi per la sorveglianza scolastica effettuati da ottobre e i compensi per i vaccini somministrati da novembre.

A quanto riferiscono i farmacisti di altre province, quello di Bat sarebbe un caso limite: altrove i pagamenti dei vaccini procederebbero con maggiore regolarità (a Bari, per esempio, le inoculazioni del primo trimestre sono state pagate a giugno), è vero invece che nessuna farmacia è stata ancora rimborsata per gli antigenici da guarigione effettuati dall’inizio dell’anno e per quelli da sorveglianza scolastica.

Ma c’è anche un’altra preoccupazione: né la Regione né le Asl disporrebbero di una rendicontazione dei test erogati, quindi le farmacie neanche sanno con precisione quanto devono intascare. Certo, si potrebbero sempre recuperare le certificazioni e contarle una a una, ma sarebbe una fatica immane perché ogni farmacia ha effettuato migliaia di tamponi. Ci saranno senz’altro sviluppi.