«In merito alla somministrazione dei vaccini, si ritiene che le farmacie possano rappresentare – quali presidi di prossimità per la comunità – un punto di snodo e raccordo strategico». È quanto recita Il Piano sociosanitario approvato dalla Regione Lazio a fine luglio ma pubblicato nella versione finale soltanto nelle settimane scorse. Il passaggio, che allinea gli indirizzi regionali in materia di vaccinazioni a quelli già adottati da molte altre amministrazioni, è frutto di un emendamento presentato dal rappresentante di Forza Italia Marco Colarossi e approvato all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta con cui è stato licenziato il Piano.
«In raccordo con la struttura regionale competente in materia di sanità» recita in dettaglio il documento nella versione approvata «verranno programmate campagne di comunicazione e sensibilizzazione in favore delle vaccinazioni, valorizzando il ruolo territoriale delle farmacie. In merito alla somministrazione dei vaccini, in particolare, si ritiene che in un’ottica di rafforzamento dell’integrazione territoriale le farmacie possano rappresentare, quali presidi di prossimità per la comunità, un punto di snodo e raccordo strategico».
In una nota, Federfarma Lazio e Federfarma Roma hanno definito l’emendamento «un passo concreto verso una sanità territoriale più accessibile, moderna ed efficace. Il riconoscimento della funzione delle farmacie come presidi di riferimento per i servizi vaccinali conferma il contributo essenziale che la rete può offrire non solo in ambito sanitario, ma anche sul fronte della prevenzione e dell’integrazione tra assistenza sociale e salute pubblica». La possibilità di ampliare le vaccinazioni somministrate dalle farmacie, come già avviene in altre Regioni, «può rafforzare ulteriormente l’efficacia delle campagne di prevenzione e facilitare l’accesso soprattutto per le categorie più fragili».