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Ancora preoccupazioni tra le farmacie inglesi sui prezzi dei generici

15 Settembre 2018

La National pharmacy association (Npa, il sindacato inglese delle farmacie indipendenti) intervenga sui distributori intermedi perché contengano gli aumenti che da tempo stanno interessando i prezzi dei generici. Questo l’appello lanciato dal Local pharmaceutical committee (Lpc) di Coventry, l’organismo che a livello locale rappresenta le farmacie davanti alle amministrazioni e alle autorità sanitarie del territorio. Secondo quanto riferisce un articolo del Pharmaceutical journal, l’intervento del Lpc farebbe seguito alle lamentele di diversi associati, messi in difficoltà dai prezzi raggiunti da parecchi “off patent”.

Per capire va tenuto presente il meccanismo con cui il servizio sanitario inglese rimborsa alle farmacie i generici dispensati: ogni mese il Nhs pubblica la Drug tariff price, che contiene l’elenco degli “off patent” autorizzati e la quota pagata dal servizio sanitario ai “contractors”, cioè alle farmacie. Tocca poi a queste ultime negoziare con i distributori per stare nei rimborsi. Non sempre però le farmacie ci riescono, nel qual caso il servizio sanitario dà loro la possibilità di chiedere una “price concession”, ossia un rimborso in deroga al tariffario (cioè al prezzo effettivamente sostenuto anziché a quello fissato). Come rivelava un rapporto del giugno scorso, nel 2017-2018 sono state richieste dalle farmacie 709 price concessions, più del doppio rispetto alle 282 del 2016-2017.

All’origine, come detto, gli anomali incrementi di prezzo subiti negli ultimi tempi da diversi generici. Il rapporto cita il caso della quietapina in compresse da 100mg: fino a pochi mesi fa costava 1,59 sterline, dopo l’ultimo aggiornamento ha raggiunto la spropositata cifra di 113,10 sterline. E così, di quei 315 milioni spesi dal Nhs nel 2017-2018 per i rimborsi in deroga, quasi la metà se li sono portati via dieci generici, colpiti da incrementi simili a quelli della quietapina.

Di qui la richiesta del Lpc di Coventry alla Npa, perché convinca i distributori a fornire alle farmacie soltanto gli equivalenti dal prezzo allineato a quello della Drug tariff price. «Condividiamo le proeccupazioni del Local committee per gli aumenti» ha dichiarato al Pharmaceutical journal un portavoce dell’Npa «i farmacisti dimostrano grande professionalità e continuano a fornire generici ai pazienti pur sapendo che potrebbero farlo in perdita. Le nostre indagini tra gli associati confermano che le indisponibilità e la questione della distribuzione in perdita rimangono una costante preoccupazione per i “contractors”».