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Carenza di personale, farmacie inglesi allo stremo rivela survey

15 Novembre 2025

Le farmacie fanno sempre più fatica a restare aperte e il personale riesce appena a tenere, a causa di tensioni e stress crescenti. È quanto emerge dall’indagine condotta da Community pharmacy England (Cpe) su un campione di oltre 4.300 proprietari di farmacia e 1.600 collaboratori per fare il punto sulle carenze di personale nel Paese. Pubblicata il 12 novembre scorso, la ricerca rivela che oltre il 64% delle farmacie inglesi ha attualmente organici ridotti, mentre il 21% ha dovuto chiudere temporaneamente nei dodici mesi precedenti a causa delle carenze. Questi numeri indicano una situazione critica che Cpe (il comitato cui spetta negoziare con il servizio sanitario i rinnovi contrattuali) invita a fronteggiare con interventi finanziari immediati.

Tra i titolari, il 42% indica che la causa principale delle carenze è la difficoltà nel reclutare personale permanente (“permanent staff”), mentre un ulteriore 32% attribuisce le mancanze a malattie del personale (“staff sickness”) spesso legate a stress e altre pressioni lavorative. Nel complesso, il 95% degli intervistati segnala che queste carenze, oltre a comportare chiusure temporanee, aumentano la pressione sul personale rimasto in servizio.

Un farmacista-titolare partecipante all’indagine, Anil Sharma, descrive la sua giornata tipo: «Inizio di solito verso le 4 del mattino, trascorro le prime ore a recuperare e-mail e messaggi dai colleghi prima di svegliare le mie figlie per la scuola. Dopo averle preparate, mi occupo di questioni urgenti di personale, incluso l’invio quotidiano di annunci di ricerca per un pharmacy manager (direttore di farmacia) che restano in gran parte senza risposta. Alle 8.30-9 sono in farmacia, dove lavoro fino a tarda sera, spesso senza una pausa adeguata». Un altro titolare anonimo riporta: «Dormo di solito solo tre ore prima di un turno di 15 ore. È solo perché io e i miei familiari, che gestiscono la farmacia insieme a me, facciamo questi orari che la nostra farmacia è ancora aperta. Conosciamo colleghi che hanno avuto ictus e infarti per questo carico di lavoro. Quanto a lungo può continuare?»

Dal punto di vista dell’assistenza ai pazienti, l’81% dei rispondenti segnala che le carenze di personale hanno comportato un aumento dei tempi di attesa. Il 57% afferma che le carenze hanno ridotto la capacità di offrire servizi e consulenze, mentre il 33% ha dichiarato di aver sospeso servizi non essenziali a causa della mancanza di personale. Sul fronte del benessere del team, quasi tre quarti dei dipendenti (70%) dichiarano che il lavoro ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere; un quarto (25%) dichiara di essere «appena in grado di farcela» o di non riuscirci.

La nota del Cpe è stata ripresa anche dalla Royal pharmaceutical society (l’equivalente dell’Ordine dei farmacisti), le cui analisi del 2024 avevano già segnalato che l’87% dei farmacisti inglesi era ad alto rischio di burnout: oltre la metà indicava che la carenza di farmaci stava influenzando la propria salute mentale e quasi la metà riportava episodi di aggressioni verbali da parte dei pazienti. «Personale insufficiente, carichi di lavoro non sostenibili e costi in aumento, questi fattori stanno gravando seriamente sul benessere della forza lavoro», ha dichiarato Amandeep Doll (direttore per l’Inghilterra dell’Rps).

Per quanto concerne i proprietari, l’Independent pharmacies association (Ipa) ha sottolineato l’inaccettabilità del prezzo che il personale e i titolari stanno pagando per l’inadeguatezza dei finanziamenti alle farmacie: «È del tutto inaccettabile che il personale e i titolari paghino un prezzo così elevato per l’insostenibilità del finanziamento». La Ipa avverte che, se il prossimo contratto non segnerà una svolta, queste pressioni rischiano di peggiorare ulteriormente.

Parlando del contesto finanziario, il portavoce del Department of Health and Social Care ha indicato che per il periodo 2023-2024 il governo britannico ha aumentato i finanziamenti del 19% raggiungendo quasi 3,1 miliardi di sterline (circa 3,6 miliardi di euro) per la farmacia di comunità. Il ministero ha aggiunto che, attraverso il prossimo piano per la forza lavoro, intende garantire che il Sistema Sanitario Nazionale (Nha) disponga delle persone giuste nei posti giusti con le competenze necessarie.