L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai professionisti della salute e ai cittadini europei per richiamare l’attenzione sulla carenza di medicinali che continua a interessare diversi Paesi dell’Unione europea. L’iniziativa, denominata #ItTakesATeam, sottolinea come la gestione delle indisponibilità non possa essere affrontata da un solo attore ma richieda la collaborazione coordinata di farmacisti, medici, autorità regolatorie e associazioni dei cittadini. L’obiettivo è spiegare come funziona questa cooperazione e rassicurare i pazienti che si trovano nell’impossibilità di reperire un farmaco.
Alla base della campagna c’è l’idea che chi affronta una carenza si senta spesso solo e disorientato. «Quando un paziente non può ottenere un medicinale in farmacia, la sua prima reazione è la sofferenza» osserva Jorge Batista, presidente del Pgeu (Groupement pharmaceutique de l’Union européenne). «Ma non è mai solo: il farmacista può cercare il medicinale alternativo, il medico può individuare una terapia sostitutiva, le autorità gestiscono la distribuzione delle scorte tra i Paesi dell’Ue. È un lavoro di squadra».
L’iniziativa è stata sviluppata insieme al Beuc (Ufficio europeo delle unioni dei consumatori), all’Eahp (Associazione europea dei farmacisti ospedalieri), all’Eanm (Associazione europea di medicina nucleare), all’Epns (Società europea di neurologia pediatrica), allo stesso Pgeu e all’Uemo (Unione europea dei medici di medicina generale), con il supporto dei gruppi di lavoro dell’Ema che rappresentano pazienti e professionisti sanitari. «La campagna mostra il sistema coordinato necessario a livello europeo per rispondere alle carenze, ma indica anche un nuovo modo di dialogare con professionisti e cittadini» spiega Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Ema. «Per la prima volta questi gruppi co-progettano la comunicazione come partner di fiducia, coinvolti in tutte le fasi».
La campagna si articola in video, messaggi social e testimonianze di operatori coinvolti nella gestione delle carenze, per evidenziare il lavoro spesso invisibile che consente di mantenere disponibile il maggior numero di terapie. Il 4 novembre è stato inoltre proposto un webinar pubblico rivolto a cittadini, pazienti e professionisti, per spiegare il quadro regolatorio dell’Ue, indicare dove reperire informazioni aggiornate e come ogni attore può contribuire a prevenire o ridurre l’impatto delle indisponibilità.
Le carenze, ricorda l’Ema, non derivano mai da una causa unica ma da una combinazione complessa di fattori produttivi, logistici e distributivi, spesso amplificati dal contesto internazionale. Quando un anello della catena si interrompe, l’intero sistema può risentirne. La campagna richiama quindi alla responsabilità condivisa e alla necessità, per chi è coinvolto nell’assistenza, di informare e accompagnare i cittadini con trasparenza e competenza.