Riscuote il plauso di France Assos Santé, associazione transalpina per la tutela dei diritti dei pazienti, l’annuncio lanciato ai primi di agosto dall’Ansm (Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé, l’Aifa transalpina) su un prossimo appesantimento delle sanzioni a carico delle aziende produttrici in caso di carenze negli approvvigionamenti di farmaci. L’associazione dei malati, in particolare, non solo sostiene il giro di vite ma auspica anche azioni più frequenti da parte dell’Agenzia.
Come scrive il Quotidien du pharmacien, France Assos Santé ha ricordato i risultati di un sondaggio condotto nel 2019, dal quale emergeva che quasi il 30% dei transalpini ha sperimentato personalmente casi di indisponibilità o irreperibilità.
Dal primo ottobre, aveva annunciato ai primi di agosto l’Ansm, l’importo delle sanzioni per carenze ingiustificate sarà indicizzato al giro d’affari del farmaco mancante. In caso di scorte insufficienti, indipendentemente dal fatto che si rilevi o meno una penuria, l’importo base della sanzione corrisponderà al 20% del fatturato annuo generato da tale trattamento. Tale importo potrà poi essere aumentato in misura maggiore o minore in caso di recidiva. Al contrario, se la società collabora in modo soddisfacente con le autorità, l’importo della sanzione può essere ridotto. Qualunque cosa accada, la somma totale non potrà superare il 30% del fatturato del farmaco. Infine, se c’è effettivamente una carenza di scorte, verrà aggiunta una multa giornaliera fino al superamento dell’indisponobilità.
Dal settembre 2021, le aziende francesi del farmaco sono tenute a costituire uno stock minimo di sicurezza di due mesi (quattro in alcuni casi specifici) per tutti i medicinali di interesse terapeutico prioritario. «La legge ora va applicata rigorosamente» sottolinea l’associazione «il numero delle sanzioni inflitte è attualmente molto ridotto, chiediamo che gli interventi dell’Ansm siano pubblicizzati al fine di sensibilizzare gli attori coinvolti».
