Sono oltre 30mila le consultazioni effettuate finora dalle 190 farmacie inglesi che partecipano al programma pilota Pathfinder, la sperimentazione avviata nel 2024 dal Nhs England per testare la prescrizione in farmacia di alcuni farmaci con obbligo di ricetta. A dare la notizia il Pharmaceutical Journal, la rivista della Royal pharmaceutical society, che riporta i dati diffusi da Alex Morton, Group director of primary care del servizio sanitario inglese, a un convegno della Cca (Company chemists’ association’s).
Da quando è stato avviato Pathfinder (in via progressiva dall’inizio del 2024) i farmaci prescritti dai farmacisti sotto l’egida del programma sono oltre 20mila, appartenenti «alla maggior parte delle categorie terapeutiche” del British national formulary. «Quasi il 60% delle consultazioni» ha detto ancora Morton «si è concluso con una ricetta che altrimenti sarebbe stata compilata altrove». Più del 97% dei casi, inoltre, sono stati chiusi senza la necessità di inoltrare il paziente ad altri servizi.
L’obiettivo del programma è quello di sperimentare modelli diversi di prescrizione da parte dei farmacisti in farmacia, per poi utilizzare queste evidenze nella definizione di un quadro normativo (“commissioning framework”) che regoli questo tipo di servizio a livello locale e nazionale. Il lancio originario del programma era previsto per il gennaio 2023, ma problemi di finanziamento hanno costretto a una partenza a scaglioni lungo il 2024.
A partire dall’estate 2026, ricorda ancora il Pharmaceutical Journal, tutti i farmacisti neolaureati potranno prescrivere in modo indipendente non appena registrati nell’albo del General pharmaceutical council.
Per quanto concerne il finanziamento, Morton ha detto che attualmente le farmacie partecipanti al Pathfinder ricevono 4mila sterline al mese (circa 4.600 euro) per coprire l’assunzione di un secondo farmacista. Ma non è sicuro che questo incentivo possa essere confermato in unfutuo.
Il farmacista “independent prescribing” può prescrivere autonomamente per condizioni diagnosticate o non diagnosticate, assumendosi piena responsabilità per la valutazione clinica, la diagnosi, la gestione terapeutica inclusa la prescrizione di farmaci entro il proprio ambito di competenza. La prescrizione è indipendente, cioè autonoma, perché non c’è delega né verifica da parte del medico.
Per ottenere la qualifica, un farmacista deve seguire un corso accreditato, stabilito dal General pharmaceutical council (GPhC), che include formazione teorica e pratica, supervisione clinica (Designated prescribing practitioner) e valutazione delle competenze.
Le prescrizioni possono coprire la maggior parte delle categorie terapeutiche approvate (quelle contenute nel Bnf), a meno che non esistano restrizioni legali su farmaci controllati; inoltre il farmacista prescrittore deve operare entro la propria competenza clinica, con adeguata documentazione e sistemi di supporto e governance clinica (controllo della sicurezza, registrazione, possibilità di consulto e referral se necessario).