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Francia, al 20 novembre 5 milioni di vaccinazioni antiflu in farmacia

25 Novembre 2025

Dopo 33 giorni dall’avvio della campagna antinfluenzale 2025-2026, sono 8,4 milioni le dosi di vaccino dispensate dalle farmacie francesi, delle quali circa due terzi somministrate direttamente al banco. I numeri, come riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, arrivano da Gers-Data e riferiscono di un andamento in forte crescita rispetto al 2024 (+29%) e al biennio 2022–2023 (+17%).

Confermano le rilevazioni di Iqvia-Pharmastat, secondo le quali al 20 novembre le dosi di antiflu dispensate dalle farmacie francesi sfiorano gli 8 milioni, contro i 6,54 milioni dell’anno scorso (+21%). In aumento anche il numero delle vaccinazioni effettuate dai farmacisti: quasi 5 milioni contro i 3,5 milioni del 2024. Cresce inoltre la partecipazione: sono 18.360 le farmacie coinvolte nella campagna 2025-2026, pari al 92% del totale, rispetto alle 17.141 dell’anno precedente (85%).

Da gennaio, dice di nuovo Ger Data, il fatturato del canale cresce del 4,8% e i vaccini rappresentano il secondo motore di crescita dopo i farmaci con obbligo di prescrizione. Nei primi dieci mesi del 2025 le vendite di vaccini hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro, con un balzo del 74,7% su base annua. I vaccini antivirali hanno incrementato il giro d’affari di 325 milioni di euro, trainati soprattutto da Shingrix, che da solo totalizza 385 milioni di euro, mentre i vaccini antibatterici crescono di 168 milioni, spinti in particolare dalle formulazioni contro i meningococchi.

Tuttavia, dietro la performance del canale farmacia emerge un elemento critico: la copertura vaccinale degli over 65 resta lontana dall’obiettivo. A oggi, in Francia solo una persona su due tra gli ultrasessantacinquenni risulta vaccinata, nonostante si tratti della fascia target prioritaria della campagna. «Un ritmo sostenuto che però rischia di occultare una grave lacuna nella copertura vaccinale degli anziani», avverte David Syr, direttore generale di Gers Data. Secondo Syr, una parte dei senior rinvia la vaccinazione per tardive convinzioni sull’efficacia stagionale: «Alcuni pensano di dover aspettare per beneficiare di una protezione più efficace più avanti nella stagione influenzale», ma il livello attuale resta comunque inferiore a quello raggiunto nel 2019.

All’opposto, le fasce d’età più giovani mostrano una maggiore propensione a vaccinarsi. Proprio per questo, la sfida principale resta quella di colmare il gap con il cosiddetto gold standard di copertura per gli anziani, fissato a livello internazionale attorno al 75%. «Il compito delle équipe officinali è andare a cercare le persone di 65 anni e oltre e convincerle dell’importanza della vaccinazione», sottolinea Syr. Un obiettivo che, nonostante i progressi registrati in farmacia, rimane ancora distante.