Colpo di scena ieri nell’infuocato confronto tra governo e farmacisti francesi sulla cosiddetta “remise generique”, lo sconto del 40% sui margini di legge che le farmacie intascano quando dispensano un generico in regime rimborsato: dopo un incontro lampo tra il nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu (in carica dal 9 ettembre), e in sindacati, il governo ha ufficializzato la decisione di sospendere per tre mesi il decreto del 4 agosto scorso che abbassava la “remise” al 30%. La misura, definita dalle organizzazioni di categoria una «vittoria di tappa», dà alle farmacie qualche settimana in più per negoziare una soluzione più duratura.
Durante il periodo di sospensione, come riferiscono la Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France) e l’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine), torna a valere il precedente tetto del 40% mentre la remise sui biosimilari rimane plafonata al 15%.
Oltre alla sospensione temporanea, il governo si è anche impegnato ad avviare una ricognizione sui «flussi finanziari (delle imprese dalla croce verde) e misurare gli impatti degli sconti sulla remunerazione delle farmacie». Le conclusioni sono attese entro tre mesi e dovranno alimentare le nuove proposte governative. Previsto anche un ampliamento dell’OSyS, sperimentazione che permette alle farmacie di assumere responsabilità aggiuntive nella presa in carico di piccoli disturbi e servizi sanitari locali, e un’estensione delle misure di sostegno agli esercizi delle aree rurali in difficoltà.
Di fronte a questi impegni, i sindacati hanno deciso di sospendere momentaneamente le iniziative di protesta. Come sintetizza l’Uspo, «la mobilitazione, come il decreto, è sospesa per 3 mesi»; la Fspf avverte tuttavia il tempo guadagnato dovrà servire a ottenere il ritiro definitivo del provvedimento.
Come si ricorderà, il provvedimento del govrno sulla remise generique aveva spinto farmacie e farmacisti francesi a una mobilitazione generale con manifestazioni e scioperi in tutto il Paese il 18 settembre scorso. A Marsiglia sono scesi in piazza circa 1.000 tra titolari, preparatori e studenti, a Nizza ha chiuso oltre il 95% delle farmacie del dipartimento, in alcune zone della Bretagna i tassi di adesione hanno raggiunto il 98–100% degli iscritti.