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Francia, farmacisti in (parziale) ripresa: più adjoints, meno farmacie

7 Giugno 2025

Un numero complessivo di farmacisti in leggera crescita, un progressivo ringiovanimento della professione e un netto squilibrio tra chiusure e aperture di farmacie: sono le principali evidenze che emergono dal nuovo rapporto sulla demografia della professione pubblicato dall’Ordine dei farmacisti francese (Ordre national des pharmaciens), presentato il 5 giugno.

Dopo le difficoltà registrate nel periodo post-Covid – riduzione degli iscritti, mille posti vacanti al secondo anno di farmacia, forti tensioni sul fronte occupazionale – il comparto torna ad apparire nel complesso più attrattivo. Ma non per tutti allo stesso modo.

Adjoints in crescita, titolari in calo

Nel 2024 la farmacia territoriale in Francia conta 55.693 farmacisti: 24.270 titolari (in calo dell’1,3% rispetto al 2023 e dell’11,4% rispetto a dieci anni fa) e 29.906 adjoints, in aumento del 2,6% sull’anno e dell’8,4% sul decennio. A questi si aggiungono 705 titolari e 812 adjoints nei territori d’oltremare.

Gli adjoints sono farmacisti collaboratori che lavorano nell’officina ma non ne sono titolari: simili, per ruolo e funzione, ai collaboratori di farmacia italiani. In media, ogni farmacia in Francia ha 1,2 titolari e 1,5 adjoints, un rapporto stabile da anni sul primo fronte ma in aumento sul secondo.

Nel complesso, i farmacisti di comunità rappresentano il gruppo più numeroso della professione: al 1° gennaio 2025, risultano iscritti all’Ordine 75.080 farmacisti in tutte le sezioni.

Un corpo professionale più giovane

Il dato forse più positivo riguarda l’età media, in progressiva discesa. Considerando tutte le sezioni, l’età mediana scende da 47 a 45 anni. Nelle officine, gli adjoints hanno in media 44,4 anni (-0,2 rispetto al 2023), mentre i titolari si attestano a 49,1 (-0,1). Nella sezione D (farmacisti di comunità), quasi il 30% ha meno di 35 anni.

Chiudono le farmacie, soprattutto nelle aree rurali

A fronte di un moderato ringiovanimento e di una crescita nei ranghi degli adjoints, il numero delle officine continua a diminuire. Nel 2024 ne sono state chiuse 260, contro una sola nuova apertura (in Seine-Saint-Denis, area metropolitana di Parigi). Al 1° gennaio 2025, le farmacie in attività sono 19.627 nella Francia continentale e 615 nei territori d’oltremare.

Secondo Bruno Maleine, presidente della sezione A (farmacisti titolari di farmacia), il fenomeno si deve a una molteplicità di cause: «Questa evoluzione può essere spiegata da diversi fattori, in particolare la ristrutturazione della rete e, ovviamente, le difficoltà economiche che molti farmacisti stanno affrontando». Le chiusure si concentrano soprattutto nei contesti rurali. «Vediamo raggruppamenti di farmacie soprattutto nelle grandi aree urbane, ma ci sono anche numerose chiusure», aggiunge.

Boom della sezione D

In netta controtendenza la sezione D dell’Ordine, dedicata ai farmacisti che lavorano nelle officine: al 1° gennaio 2025 contava 29.906 iscritti, ma secondo il suo presidente Jérôme Parésys-Barbier «oggi abbiamo superato i 30.000». E la crescita non è solo numerica: i nuovi iscritti sono più giovani, più motivati, e c’è meno dispersione. La sezione D rappresenta da sola il 67,9% dei nuovi iscritti all’Ordine.

Il settore attira anche farmacisti da altre aree: «Registriamo molte richieste da colleghi provenienti dall’industria o dalla distribuzione intermedia che cercano una riconversione. L’effetto Covid-19 e le nuove missioni affidate alle farmacie hanno avuto un ruolo importante», spiega Parésys-Barbier. Anche alcuni ex titolari stanno tornando a lavorare come adjoints, talvolta per scelta, talvolta per necessità.

Un segnale del cambiamento in atto è il superamento della soglia dei 4.000 farmacisti interinali nella sola sezione D, un dato mai raggiunto prima. «Alcuni adjoints vogliono fare esperienza prima di avviare una farmacia: vogliono esplorare, magari andando per un po’ nei territori d’oltremare o in altre regioni», racconta ancora il presidente della sezione.

Singolare, infine, il fenomeno dei farmacisti biologisti (sezione G) che decidono di riconvertirsi alla farmacia. «Non si sentono sufficientemente valorizzati dalle istituzioni e ritengono di essere sottoutilizzati», spiega Philippe Piet, presidente della sezione G. «Sono delusi dalla loro professione».