Dopo anni di crescita sostenuta, la marginalità delle farmacie francesi mostra segnali di rallentamento. Secondo gli ultimi dati diffusi da Gers Data, il fatturato complessivo del canale ha registrato nell’ultimo anno un incremento di soli 900 milioni di euro, raggiungendo i 47,3 miliardi (+2,33%). Un passo indietro rispetto agli aumenti record di 2,2 miliardi del 2024 e addirittura 3 miliardi negli anni precedenti.
Il direttore generale di Gers Data, David Syr, sottolinea al Quotidien du pharmacien che non si tratta di una crescita soltanto più contenuta, ma anche diversa nella composizione: «Nel 2024, i tre quarti dell’aumento erano riconducibili ai farmaci con obbligo di prescrizione. Oggi il loro contributo è sceso al 56%».
A trainare invece sono i vaccini, che coprono da soli un quarto dell’incremento di fatturato. Tra virali e batterici, hanno generato un giro d’affari aggiuntivo di 338 milioni di euro. Il vaccino anti-zoster Shingrix, in particolare, ha raggiunto i 230 milioni di euro in meno di un anno, piazzandosi al settimo posto tra i medicinali più venduti in Francia. «I bisogni di salute dei francesi» osserva Syr «si traducono oggi in forme molto diversificate, comprese quelle legate alla prevenzione».
Ma l’evoluzione del mercato non porta solo buone notizie per l’economia della farmacia. La crescita del farmaco rimborsato, infatti, appare meno dinamica: dopo il +6,2% tra gennaio e agosto 2024, quest’anno i prodotti con Iva agevolata al 2,1% si fermano a +4,7%. A incidere sono soprattutto i farmaci costosi: quelli dal prezzo superiore a 1.930 euro hanno visto salire il fatturato del 9% nei primi otto mesi dell’anno, trainati più dall’arrivo di nuove confezioni che da un effettivo aumento dei volumi.
Lilia Bulteel, delegata generale del Gie Gers, avverte che «a queste dinamiche si accompagna un effetto di cascata sui segmenti inferiori di prezzo», causato dalle riduzioni dei prezzi che spingono alcuni prodotti a scendere nella fascia 468,97–1.930 euro. Il risultato è un progressivo squilibrio nella struttura dei ricavi: meno dello 0,09% delle unità vendute appartiene alla fascia sopra i 1.930 euro, ma questa vale il 24% del fatturato. In totale, il 43% delle vendite in valore dei farmaci rimborsati deriva da prodotti oltre i 468,97 euro, che rappresentano però appena lo 0,5% delle unità dispensate.
Questa sproporzione si riflette in maniera diretta sulla marginalità. I dati di Gers Data confermano che la fascia di prezzo 0–1,91 euro, tradizionalmente la più redditizia per la farmacia, ha perso il 3,33% di margine negli ultimi otto mesi. Il bilancio finale parla di un aumento del fatturato cumulato del 4,9% tra agosto 2024 e agosto 2025, ma di una marginalità cresciuta soltanto del 3,9%, mentre le unità vendute sono diminuite dell’1,6%. «È la meccanica dei prodotti cari» sintetizza Bulteel, descrivendo una fragilità strutturale che rischia di condizionare sempre più la sostenibilità economica della farmacia francese.