Slitta di tre mesi, in Francia, l’entrata in vigore delle complicate misure di controllo sulla dispensazione in farmacia degli analoghi del GLP-1 (Glucagon-like peptide 1) per la perdita di peso. È quanto prevede una disposizione del governo che introduce una fase transitoria di tre mesi, dal primo giugno al 31 agosto.
Da domani, i farmacisti avrebbero dovuto consegnare Ozempic, Trulicity, Victoza e gli altri analoghi del GLP-1 soltanto dietro presentazione di un modulo compilato dal medico curante, condizione necessaria per consentire al paziente di ottenere il rimborso. Il modulo – valido a vita – doveva essere archiviato una volta per tutte nella documentazione del paziente, ma a ogni dispensazione il farmacista avrebbe dovuto inserire il codice Prr (Prescription renforcée remboursable, prescrizione rafforzata rimborsabile), per attestare la regolarità della fornitura.
Già in vigore sulla carta, il modulo non è mai stato effettivamente riconosciuto e omologato dall’assicurazione sanitaria. E i medici lo utilizzano pochissimo: delle circa 715mila dispensazioni registrate in aprile, come riporta il Quotidien du pharmacien, meno della metà (300mila secondo le cifre più recenti) erano accompagnate dal codice Prr. Il resto, dunque, dal primo giugno non avrebbe potuto più essere rimborsato, gettando nel panico pazienti, farmacisti e prescrittori.
Dopo le forti pressioni dei farmacisti, guidati dalla Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf), l’assicurazione-malattia ha concesso una deroga di tre mesi. Fino al 1° settembre, cioè, le farmacie potranno continuare a dispensare gli analoghi del GLP-1 anche in assenza del modulo medico, ma con una penalizzazione: il paziente dovrà anticipare il costo del farmaco e farsi rimborsare successivamente, presentando alla propria cassa il modulo compilato dal medico, anche retroattivamente.
«È un compromesso che responsabilizza i medici e toglie pressione ai farmacisti» ha dichiarato Philippe Besset, presidente della Fspf. Ma l’auspicio della categoria rimane quello di sostituire il modulo cartaceo con la ricetta elettronica, considerata l’unico vero strumento efficace per contrastare abusi e semplificare la gestione. Il nodo, per Besset, resta infatti la scarsa adesione dei medici: molti rifiutano di compilare il modulo o se ne dimenticano, e numerose ricette rinnovabili restano valide anche senza il nuovo requisito. Il risultato è un sistema in cui la responsabilità e il disagio ricadono in prima battuta sui farmacisti, che rischiano di trovarsi in mezzo tra pazienti scontenti e medici restii.