Per contrastare la «désertification médicale», ovvero la carenza di medici di famiglia nei territori rurali e nelle aree interne, il governo francese ricorre alle Case della salute. Si chiameranno Maison France Santé e il cuore del progetto, annunciato in anteprima il 30 ottobre dal premier Sébastien Lecornu durante una visita in Normandia, è sintetizzato in una formula: accesso in 30 minuti e visita medica in 48 ore.
Per raggiungere l’obiettivo, entro la prossima estate il governo aprirà duemila «Maison France Santé», che diventeranno circa cinquemila entro il 2027 grazie a un budget di 130 milioni di euro all’anno. Le “Maisons” non saranno create dal nulla, ma nasceranno dalla conversione di ambulatori e strutture multiprofessionali già esistenti – come gli ambulatori di salute gestiti da medici in regime libero-professionale oppure i centri sanitari con personale dipendente – che verranno identificati con l’insegna «France Santé» purché soddisfino alcuni requisiti chiave. In particolare, saranno quattro i criteri da rispettare:
– presenza garantita sul posto di almeno un medico e un infermiere;
– consultazioni senza «dépassement d’honoraires», ossia in regime interamente rimborsato (in Francia i médecins généralistes sono liberi professionisti convenzionati, ma lavorano spesso in modo indipendente);
– apertura al pubblico almeno cinque giorni alla settimana;
– visite su appuntamento entro 48 ore e continuità delle cure.
Le strutture che diventeranno Maison France Santé avranno accesso a un sostegno finanziario forfettario di 50mila euro, da utilizzare per investimenti, assunzione di personale di segreteria, arruolamento di altri professionisti come fisioterapisti e ginecologi eccetera. La priorità del piano andrà ai territori in difficoltà: il progetto individua 151 aree sovracomunali che definisce «zone rosse» e che beneficeranno di interventi dedicati.
Nel progetto, poi, è previsto uno spazio anche per le farmacie. Nel suo annuncio, infatti, il primo ministro ha detto esplicitamente che alcune farmacie potrebbero diventare sede di una «Maison France Santé», specialmente nei territori rurali dove le croci verdi rappresentano l’unico presidio sanitario presente. In tale logica, ha spiegato Lecornu, la farmacia può assumere un ruolo potenziato, non più solo come dispensatrice di farmaci o di assistenza farmacologica, ma come hub sanitario: un punto di coordinamento, di orientamento e servizi che si integrano nella rete pluriprofessionale. Ciò implica una trasformazione del ruolo del farmacista titolare in contesti fragili: la farmacia potrebbe ospitare medici, infermieri, servizi di telemedicina, attività ambulatoriali e altro ancora. Ma prima andranno svelati ancora molti dettagli.