La catena di supermercati E.Leclerc, leader in Francia nella grande distribuzione, lancia una nuova campagna di comunicazione per la liberalizzazione dei farmaci da banco, che in Francia sono ancora appannaggio esclusivo delle farmacie. In un nuovo spot televisivo trasmesso dal 28 ottobre, il colosso del mass market se la prende con i prezzi degli otc, a suo dire troppo elevati, e torna a spingere per ottenere la vendita diretta nei suoi ipermercati a «prezzi Leclerc», per alleviare i consumatori dal «costo eccessivo» delle farmacie. Questo almeno è il messaggio che arriva dallo spot tv: in un ufficio, i dipendenti fuggono spaventati da un collega che tossisce e starnutisce in continuazione. Una voce fuori campo spiega il panico con le difficoltà che incontra il consumatore francese a trovare farmaci di automedicazione a prezzi accessibili; provocatoria domanda finale, perché questi prodotti non possono essere venduti a prezzi più convenienti nei supermercati? L’obiettivo di Leclerc è chiaro: sostenere la liberalizzazione del mercato Otc presentandosi come il distributore in grado di portare vantaggi economici diretti ai consumatori.
Il messaggio, come osserva un articolo del Quotidien du pharmacien, arriva a breve distanza dalla pubblicazione di un sondaggio che rivela come il 74% dei francesi sia favorevole all’acquisto di farmaci nei supermercati. Inoltre, secondo lo studio, il 54% dei francesi ha rinunciato almeno una volta all’acquisto di farmaci da banco perché ritenuti troppo cari, o per l’incompatibilità degli orari di apertura delle farmacie con la propria routine quotidiana. Questa iniziativa è quindi presentata come un potenziale intervento per alleviare il peso delle spese sanitarie in un contesto di inflazione crescente e di misure governative orientate alla riduzione del deficit.
Nonostante queste dichiarazioni, obietta però il Quotidien, i dati di mercato offrono una prospettiva differente. Secondo un’analisi di Iqvia per NereS dell’ottobre 2024, i prezzi dei farmaci da banco in Francia, inclusi antidolorifici, medicinali per le vie respiratorie, digestivi, prodotti oftalmici e dermatologici, risultano inferiori rispetto a quelli praticati in altri importanti mercati europei come Spagna, Italia e Germania.