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Francia, sospeso fino a dicembre il taglio della “remise generique”

8 Ottobre 2025

È stato sospeso per almeno tre mesi, in Francia, il decreto che riduceva dal 40 al 30% il tetto massimo della cosiddetta remise générique, lo sconto praticato alle farmacie dai produttori di generici. Il nuovo provvedimento, firmato il 6 ottobre e pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale, dispone che il beneficio torni al 40% almeno sino alla fine dell’anno.

La decisione arriva in un contesto politico turbolento, all’indomani delle dimissioni del primo ministro Sébastien Lecornu, che il 24 settembre aveva incontrato i rappresentanti dei farmacisti impegnandosi a sospendere la riduzione del margine. Il decreto del 4 agosto, che fissava il tetto al 30% a partire dal 1° settembre, viene dunque congelato «per una durata minima di tre mesi, prorogabile». Il limite del 15% sulle remises relative ai biosimilari resta invece invariato, così come la disposizione che estende il tasso del 40% anche ai farmaci ibridi, come ha precisato dalla Federazione dei sindacati dei farmacisti di Francia (Fspf).

Il testo pubblicato prevede tuttavia che dal 1° gennaio 2026 il tetto del 30% possa essere reintrodotto «a titolo transitorio». Ma, secondo gli impegni assunti da Lecornu con le organizzazioni di categoria, il mantenimento del 40% anche oltre la scadenza di dicembre resta un’ipotesi possibile. «Certo, esiste sempre il rischio che la promessa non venga mantenuta, tanto più che Sébastien Lecornu oggi non è più in carica» ha commentato Pierre-Olivier Variot, presidente dell’Unione dei sindacati dei farmacisti titolari (Uspo).

La sospensione della misura offre ora una finestra di tre mesi per aprire un confronto più ampio sul modello di remunerazione della farmacia e sulla distribuzione del valore lungo la filiera del farmaco. L’Inspection générale des affaires sociales (Igas) è stata ufficialmente incaricata di avviare uno studio sui flussi economici del sistema distributivo, come confermato da Philippe Besset (Fspf) e dallo stesso Variot. «Abbiamo tre mesi per lavorare, e passeranno in fretta» ha dichiarato Besset.

Il provvedimento, atteso da settimane, ha di fatto portato anche alla sospensione dell’appello alla mobilitazione dei farmacisti, almeno finché resterà in vigore l’arresto del 6 ottobre. Non è però escluso che alcune iniziative di protesta, come la prosecuzione dello sciopero dei turni di guardia, possano proseguire su base volontaria. La professione resta infatti determinata a ottenere l’abbandono definitivo della riduzione al 30% e delle successive diminuzioni prospettate per gli anni a venire.

Con la pubblicazione del decreto, la Francia congela dunque temporaneamente una misura fortemente contestata dai titolari, preoccupati per l’erosione dei margini in un contesto di crescenti difficoltà economiche e di carenza di personale. Ma la sospensione, per ora, è soltanto un armistizio in attesa di un possibile riordino complessivo del sistema di remunerazione del farmacista.