La trattativa tra il governo francese e i sindacati delle farmacie sulla revisione degli sconti di legge per i medicinali generici e biosimilari entra in una fase decisiva. Questa settimana, Matignon – sede del governo – ha confermato il taglio dal 40 al 30% dello sconto di cui beneficiano le farmacie sui generici e il 15% sui biosimilari. La reazione delle rappresentanze di categoria è stata immediata: per la Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf) si tratta di una decisione «inaccettabile» e già si annunciano «azioni di ampia portata per l’autunno», mentre si irrigidiscono sin da subito le forme di protesta in atto.
L’attuale decreto, che ha prorogato fino al 1° agosto il precedente tetto, è in scadenza: entro quella data il governo dovrà pubblicare un nuovo provvedimento e la data dalla quale entrano in vigore le nuove “remise”. La prospettiva di una riduzione di dieci punti percentuali alimenta le preoccupazioni della categoria. «Mi è stato affidato Un mandato chiaro: ottenere il mantenimento del tetto al 40% per lo sconto sui generici e negoziare il tasso più alto possibile per i biosimilari» ha ricordato Philippe Besset, presidente della Fspf «il dialogo con il governo non è interrotto. È possibile che ci venga fatta un’altra proposta prima del 1° agosto. Se ciò dovesse accadere, la professione si consulterà».
Nel frattempo, le sigle sindacali alzano il tiro. Lo sciopero dei turni notturni e festivi, già in atto, proseguirà a oltranza, ma da subito con un nuovo orientamento: i farmacisti, quando verranno precettati, non applicheranno più il tiers payant conventionnel, cioè l’anticipo diretto del costo dei farmaci a carico dell’assicurazione sanitaria. Un segnale forte che potrebbe incidere sensibilmente sui pazienti, soprattutto i più fragili.
Per l’autunno, poi, è stato annunciato un calendario di mobilitazione progressiva: il 18 settembre una journée noire (giornata nera) con chiusure e manifestazioni, dal 27 settembre la serrata ogni sabato, e infine l’interruzione dei dosaggi personalizzati per le case di riposo (Ehpad, Établissements d’hébergement pour personnes âgées dépendantes).
La tensione resta alta e il clima si fa incandescente, anche perché la proposta dell’esecutivo arriva dopo settimane di forti mobilitazioni da parte delle farmacie. Il 1° luglio circa duemila farmacisti avevano sfilato a Parigi per protestare contro i progetti del govrno sugli sconti generici. La manifestazione si era conclusa senza risultati, nonostante un incontro con il ministro della Salute Yannick Neuder. Quel giorno, in segno di unità, i rappresentanti della Fspf, dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (Uspo) e dell’Union des groupements de pharmaciens d’officine (Udgpo) avevano ribadito: «I farmacisti sono uniti per difendere l’economia della farmacia». Ora, a meno di un ripensamento da parte dell’esecutivo, la protesta rischia di trasformarsi in un lungo braccio di ferro.